giovedì 18 dicembre 2014

11 dicembre 2014 - La discussione post lezione 05

Dopo la lezione su Parmenide, come spunto iniziale per la discussione, siamo partiti da quattro citazioni.

Le quattro citazioni sono tratte rispettivamente da:
- Lo zen e l'arte della manutenzione della motocicletta, di Robert Pirsig,
Il libro del nulla, di Hsin Hsin Ming,
Il mercante di Venezia, di William Shakespeare
- detti attribuiti a Pitagora.

Abbiamo anche tentato di trovare una chiave interpretativa che legasse tutte e quattro le frasi.













Non ci si consacra mai a una causa in cui si ha piena fiducia. Nessuno si mette a gridare fanaticamente che domani sorgerà il Sole.
Quando qualcuno si dà anima e corpo a una fede politica o religiosa o sostiene fanaticamente qualche altro tipo di dogma o di mèta, è sempre perché essi sono un po’ vacillanti.


** *** **

La Grande Via non è difficile per coloro che non hanno alcuna preferenza.
Quando Amore e Odio sono entrambi assenti, ogni cosa diviene chiara e viene svelata.
Ma fai la più piccola distinzione, e paradiso e terra saranno infinitamente lontani.
Se desideri vedere la verità non parteggiare a favore o contro.
La lotta tra ciò che uno vuole e ciò che non vuole è la malattia della mente.


** *** **

Perciò il poeta immaginò che Orfeo smuovesse alberi, pietre e fiumi, perché non v’è nulla di così inerte, di così duro e rabbioso, di cui la musica non trasformi la natura. L’uomo che non ha musica nel cuore ed è insensibile ai melodiosi accordi è adatto a tradimenti, inganni e rapine; i moti del suo animo sono spenti come la notte, e i suoi appetiti sono tenebrosi come l’Erebo: non fidarti di lui. Ascolta la musica.


** *** **

Al suo livello più profondo, la realtà è la matematica nella natura.


11 dicembre 2014 - Lezione 05/c - I fisici pluralisti: ANASSAGORA


ANASSAGORA
(Clazomene 496 a.C. - Lampsaco 428 a.C.)
La filosofia ritorna in Asia minore: nobile e ricco, disinteressato alla politica e al denaro. Preferiva osservare il cielo e la natura.
La filosofia arriva a Atene: per quello che ne sappiamo è il primo filosofo attivo a Atene.
Ha tenuto una scuola trentennale. Fu maestro di Socrate, Euripide, Pericle (di cui fu anche amico).
Rigore del metodo scientifico: basandosi sull'esperienza e sull'osservazione diretta, induce a ipotesi non fantastiche, ma verosimili, razionalmente valide, e che servono al proseguimento dell'indagine della natura.
Colui che ha predetto la caduta di una pietra dal cielo






I semi
Insoddisfazione per la teoria delle quattro radici.
La domanda di partenza è (esempio): come è possibile che il pane che noi mangiamo diventi sangue, muscoli e ossa? Che relazione c'è tra due elementi così diversi?
Un capello non può nascere da un non-capello.
E allora la soluzione di Anassagora è: "tutto è in tutto"
→ SEMI (omeomerie, dirà Aristotele, cioè “parti simili”)
Ogni cosa è costituita da aggregazioni finissime di semi, elementi base che si aggregano e disaggregano.
L'aspetto visibile delle cose è dato dalla prevalenza di un tipo di aggregazione di semi rispetto a un alto.
Caratteristiche dei semi:
Infiniti e infinitamente divisibili, invisibili, onnipresenti (“tutto è in tutto”), immutabili (variano le aggregazioni non le qualità).
Non esistono propriamente parlando semi, ossia particelle allo stato puro, dal momento che in ogni cosa continuano a sussistere particelle di tutte le altre cose



Il Nous governa il mondo
Cosa guida i processi di aggregazione e disaggregazione dei semi?
Come avvenne il movimento di separazione verso la pluralità dei mondi nelle loro differenziazioni?
La forza che provoca le differenziazioni nell'universo è il Nous (mente, intelletto cosmico. Meglio anima universale, vita...)
È l’unica realtà non data da una mescolanza di semi.
Non appartiene alla materia, ma non è un Dio che progetta in vista del meglio
Il legame con il naturalismo si affina ma resta.
Che rapporto c'è tra Nous e semi?
Nous ha potere assoluto, è autonomo da tutto, non diviene, non è costituito da semi, è dentro il mondo (immanente) ma in un certo senso ne è fuori (trascendente?)
E dunque cos'è? E’ materia speciale? E’ spirito? E’ essenza? È energia?




Gnoseologia (e metodo scientifico)
Le cose che appaiono sono uno sguardo su quelle che non appaiono
Conosciamo in base a questa sequenza:
1)esperienza (ripetuta)
2)Sophia (e memoria)
3)Techne (abilità tecnica nel costruire oggetti e usare il mondo)
L'esperienza (il rapporto con il mondo) implica la sensibilità (subire modificazioni dagli oggetti esterni). La mente organizza le sensazioni in conoscenze. La memoria conserva le esperienze e le conoscenze acquisite). L'organizzazione delle conoscenze genera la sapienza. Dalla sapienza nasce la tecnica, cioè la capacità di utilizzare le conoscenze per costruire oggetti e modificare la natura.
Al contrario di Empedocle, per Anassagora la sensazione avviene per contrari: il simile “vede” il dissimile (il caldo può essere avvertito mediante il freddo. Dipende da noi: se siamo per esempio accaldati sentiremo i semi di freddo)



La mano
L'uomo è il più intelligente degli animali perché ha le mani
La mano gli consente di stabilire un diverso rapporto con la realtà.
Il possesso della mano si collega strettamente all'esercizio di attività tecniche, che appaiono indice decisivo di umanità.

[La mano de Dios?] :-D










Il Cosmo
-Caos originario: si parte da una totale mescolanza dei semi (migma); poi il nous comincia il movimento (ma il nous non può aggregare o disgregare totalmente).
-Il sole è una massa incandescente.
-Esaminando un meteorite disse che tutti i corpi celesti sono della stessa materia della Terra. [Ha un cratere dedicato a lui sulla Luna]
-Esistono altri mondi abitati ( ←totalità indistinta dei semi).
-La Luna non brilla di luce propria ma viene illuminata dal Sole
-Spiegò le eclissi solari
-L’arcobaleno è il riflesso del sole nelle nubi
Non c’è una visione ciclica (come Empedocle), ma è unidirezionale.

Panspermia. I semi della vita sono sparsi in tutto l’universo. I primi organismi sulla Terra hanno avuto origine in seguito a collisioni di meteoriti sulla Terra



La condanna
438 a.C.: decreto in base al quale erano perseguibili dalla legge coloro che insegnavano e divulgavano cose empie a riguardo dei fenomeni celesti.
Anassagora venne processato a Atene per empietà. Fu condannato a morte o all’esilio per aver sostenuto che il Sole non era un Dio ma una massa incandescente.
E’ una condanna politica (amico di Pericle). Tuttavia Anassagora attaccava di fatto anche credenze e pratiche religiose (i fenomeni celesti non potevano più essere considerati segni inviati dalle divinità agli uomini). Per la mentalità comune era quasi come dire che gli Dei non esistevano.







Anassagora, padre della scienza
Il filosofo di Clazomene colse e sottolineò la centralità dell'esperienza, senza la quale nessuna conoscenza sarebbe stata possibile
Gli interessi scientifici di Anassagora furono indiscutibili, tanto da meritargli l'appellativo di "fisicissimo", ad indicare la sua grande passione per lo studio della natura.
Il filosofo Francesco Adorno sottolinea la sua eccezionale attitudine all'osservazione dei fatti d'esperienza: “Ciò che più colpisce in Anassagora è il rigore del metodo scientifico che, basandosi sull'esperienza e sull'osservazione diretta, induce a ipotesi non fantastiche, ma verosimili, razionalmente valide, e che servono al proseguimento dell'indagine della natura, alla ricerca di tecniche con cui operare e costruire”.

Sulla sua tomba pare sia stato posto l'epitaffio: «Qui giace Anassagora che moltissimo s'accostò
al limite della verità intorno al mondo celeste».

mercoledì 17 dicembre 2014

11 dicembre 2014 - Lezione 05/b - I fisici pluralisti: EMPEDOCLE


I fisici pluralisti: Empedole, Anassagora, Democrito

Confronti con i predecessori
Ionici: Ricerca naturalistica del principio primo
Eraclito: Ricerca del lògos che è guerra armonica dei contrari
Pitagora: Purificazione dell'anima prigioniera del corpo. Contemplazione del numero e dell'armonia universale
Parmenide: L'essere è --> negazione del divenire; Prevalenza assoluta della ragione sui sensi; Ragionamento deduttivo

Salvare i fenomeni
Dopo Parmenide il problema è: salvare i fenomeni, cioè salvare il mondo così come ci appare tutti i giorni. A questo problema proveranno a dare una soluzione i fisici pluralisti

Nell'intento di salvare i fenomeni e mantenere il rigore logico di Parmenide, i fisici pluralisti, filosofi molto diversi fra loro, ritornano a indagare i fenomeni naturali (come gli ionici).
La lezione della scuola eleatica è rispettata, ma delle caratteristiche dell'essere non viene mantenuta l'unità (e il movimento): l'essere non ha un'unica origine (→pluralità dell'essere).
Nulla si crea e nulla si distrugge, ma tutto si aggrega e disaggrega


EMPEDOCLE
(Agrigento, 492 a.C. – “Etna” 450 a.C.)
Mago, filosofo, medico, poeta, fisico (è il culmine di una tradizione di sapienti che si presentano dotati di un sapere eccezionale. Anche lui ricorda le sue vite precedenti)
Allievo di un pitagorico e maestro di Gorgia. Conobbe Senofane e Parmenide.
Di famiglia nobile ma di orientamento democratico.
Scrive in versi (linguaggio roboante: Aristotele lo considera il primo retore)
Leggende sulla morte:
-Si getta nell’Etna
-Sparisce in un gran bagliore notturno, dopo aver fatto resuscitare una donna
-Suicidio per dimostrare coerenza con la teoria che nessuno muore davvero




Per prima cosa ascolta che quattro son le radici [rizòmata] di tutte le cose
Hanno ragione  sia Eraclito (tutto scorre) che Parmenide (l'essere è uno, nulla muta)
 →L'essere è plurale: Terra, Aria, Acqua, Fuoco (ogni elemento ha le caratteristiche dell’essere parmenideo) si aggregano e si separano in infinite combinazioni → e così si spiega il divenire.
La morte è il disgregarsi di una combinazione (il nascere ed il morire a rigore non esistono, sono solo mutamenti: aggregazioni e disgregazioni).
I sensi vedono la disgregazione. I sensi non ingannano.
La ragione sa che i 4 elementi permangono immutati ed eterni. Tutto muta ma non le radici (dunque, in un certo senso, nulla muta davvero).
Caratteristiche delle radici: materiali, eterne, immutabili, qualitativamente identiche, divisibili quantitativamente, finite (sono quattro), si aggregano e si disaggregano.


Amore (philìa) e Odio (Nèikos)
Come si spiegano l'aggregazione e la disgregazione delle cose?
Le forze attive della natura: l’Amore (amicizia) lega, l’Odio (discordia) separa.
Successione casuale, ma tale da creare un’armonia.
[Valore dell'agonismo].
Lo sfero è la situazione primordiale in cui tutte e quattro le radici sono mescolate: totale situazione di aggregazione in cui c'è solo Amore. Ma pian piano l'Odio prevarrà e le 4 radici si separeranno fino alla totale disgregazione per poi ritornare nuovamente all'aggregazione.
Il nostro mondo, ora, si trova proprio nella posizione di separazione dall'Amore, ma non ha ancora raggiunto l'Odio.
Non sembri una visione ingenua: anche se la cosmologia empedoclea è una proiezione delle regole che sono alla base dei rapporti umani (organicismo), c’è da dire che anche la fisica moderna parla di attrazione e repulsione, forza centripeta e centrifuga.


Gnoseologia (teoria della conoscenza)
Come posso vedere (e quindi conoscere) le cose? Un fiore ad esempio...
Tutto (occhi e fiore compresi) è composto dai quattro elementi → il simile “vede” il simile
La conoscenza è garantita dalla sussistenza proporzionata di tutte e quattro le radici nel sangue. Il processo della conoscenza risulta quindi fondato nella omogeneità tra l'uomo ed il mondo.












Evoluzionismo
Empedocle è forse il primo evoluzionista.
Evoluzionismo cosmico. Ciclicità: dalla prevalenza assoluta di Amore (quattro radici unite); poi subentra Odio che, introducendo divisioni, permette la nascita dei viventi; Infine prevalenza assoluta di Odio (quattro radici del tutto divise). A questo punto il ciclo ricomincia, non scandito da divinità, ma autoregolantesi
Evoluzionismo umano. Come per il cosmo, quando prevarrà l'Odio, gli uomini si distruggeranno.
L'aggregazione che porta alla creazione di un uomo (o di qualunque altra realtà) non è immediata e complessiva: nascono per caso dall'aggregazione anche esseri mostruosi (come il Minotauro). Il motivo per cui non li vediamo è che non riescono a sopravvivere. In natura sopravvivono solo i più adatti all'ambiente e i migliori.
[E' quasi la teoria della selezione naturale]





Purificazioni
Empedocle, pitagorico (o orfico), ci dà la sua spiegazione sulla possibile origine del ciclo delle reincarnazioni.
L'anima, che in origine è un demone o un dio, spinta dall'Odio, commette azioni o pensieri malvagi ed è costretta a compiere un lungo viaggio.
Esso dura millenni e porta l'anima a trasmigrare attraverso vari tipi di corpi viventi (anche animali e vegetali). Da qui nasce il vegetarianesimo e il rifiuto dei sacrifici animali da parte di Empedocle.








Empedocle, padre della chimica
Gli oggetti che cadono sotto i nostri sensi non sono altro che mescolanze delle quattro radici secondo diverse proporzioni.
[Sono combinazioni chimiche tra elementi, diremmo oggi].
Anche le qualità fisiche e psicologiche dipendono dalla composizione degli elementi interna al soggetto → medicina degli umori


11 dicembre 2014 - Lezione 05/a - PITAGORA

PITAGORA
(Samo, 570 a.C. –  Metaponto 495 a.C.)
La scienza libera dall'errore. L'errore è una colpa. Attraverso il sapere ci si libera dal peccato dell'ignoranza, ci si purifica e ci si avvicina a Dio, l'unico che possiede tutta intera la verità: infatti l'uomo è "filosofo", può solo amare il sapere, desiderarlo ma mai possederlo del tutto


E’ esistito Pitagora?
Pare essere stato discepolo di Anassimandro.
Gli si attribuiscono anche dei miracoli e numerose caratteristiche prodigiose, l'invenzione della scala musicale (il tono e l’ottava) e l’invenzione del termine “filosofo” (al cospetto del tiranno Cleonte)
Non ha scritto nulla e nulla si sa di certo su di lui. Si preferisce, infatti, parlare di pitagorici o pitagorismo.
Aveva conoscenze matematiche apprese nei suoi viaggi (in Egitto e in Medio Oriente) -->Teorema di Pitagora (già noto in Egitto in realtà)
Ci sono molte similitudini con l'Orfismo (che però è una religione, mentre quella di Pitagora è filosofia).
Lo conosciamo come Pitagora ma lui diceva di ricordare almeno quattro delle sue vite vissute. Alcuni suoi biografi raccontano anche di successive sue reincarnazioni.
Aristocratico, andò via (fuggì esule?) da Samo, isola vicino Mileto, e fondò una scuola a Crotone, finché questa non fu distrutta da una rivolta popolare.
La scuola (setta?) si chiamava “Casa delle Muse” o “Scuola di sapienza divina”. Era per iniziati (dottrine segrete), si viveva insieme con i beni in comune e vi era una gerarchia rigida (Ipse dixit). La scuola aveva anche un'attività politica (sostegno all'aristocrazia).
Ci sono molte leggende (oltre che sulla vita) sulla sua morte: in fuga da una rivolta popolare, preferì farsi raggiungere ed uccidere piuttosto che mettersi in salvo attraverso un campo di fave.


Orfismo
Setta religiosa misterica diffusasi in Tracia tra il V-IV secolo a.C.
Vedi il mito di Orfeo e Euridice
Ci sono tre capisaldi:
- Ogni individuo ha un’anima immortale  metempsicosi
- L’anima, nella sua purezza e perfezione, è in contrasto con il corpo, che va purificato
- Dopo la morte del corpo, l’anima subisce un giudizio











La prima volta del Sole e del cervello
-Con i pitagorici il cosmo ha un fuoco centrale, attorno al quale ruotano dieci astri (eliocentrismo)
-Il cervello, non il cuore, è la sede dell'attività psichica umana











Filosofia come theoria
La filosofia che con Pitagora passa dalla Ionia alla Magna Grecia, di diventa contemplazione.
La differenza tra i primi filosofi ionici (con atteggiamento più scientifico) e Pitagora (con atteggiamento più intuitivo) può essere assimilata alla differenza tra "osservare" e "contemplare".




La prima scuola filosofica
E' una comunità anche religiosa e politica, ma soprattutto filosofica (e comunque vi si studiavano anche medicina e musica).
I membri conducevano vita comune, con beni in comune.
Erano ammesse le donne.
Si raggiunse il considerevole numero di 3000 allievi!
Iniziazione, ascetismo, vegetarianesimo, silenzio, precetti, celibato, obbligo del segreto.
C'era una gerarchia interna (acusmatici e matematici) e poi c'era lui: culto quasi divino della personalità del maestro (es. sciamanesimo). La frase "Ipse dixit" tramandataci come riferita a Aristotele era in realtà nata per l'autorevolezza di Pitagora.
Alcuni suggerimenti dalla scuola. Domandarsi: 1. Che cosa ho fatto di male oggi? 2. Che cosa ho fatto di bene oggi? 3. Che cosa non ho fatto oggi e avrei dovuto fare?


Uomo che ami parlare molto: ascolta e diventerai simile al saggio. L'inizio della saggezza è il silenzio
Musica
C'è un rapporto costante tra la lunghezza delle corde di una lira e gli accordi della musica (la diversa qualità del suono dipende dalla lunghezza delle corde)
Astronomia
Le costellazioni sono punti uniti da linee che formano figure





1. Il fine: purificazione (catarsi)
Metempsicosi – E' necessaria un'espiazione (→ escatologia)
Sòma Sèma (corpo tomba): il corpo mortale è la prigione dell'anima immortale.
Occorrono esercizi spirituali di ascesi e di distacco dal corpo







2. il metodo: il numero
- L'archè è il numero (i numeri, la quantità, l’armonia). Caratteristiche: Il numero non è opinione, non è apparenza, è permanente e immutabile (al contrario della qualità, che quindi è il divenire), è sostanza estesa nello spazio. Non è concetto mentale.
- I principi della matematica sono anche i principi dell'intera realtà (valore ontologico → aritmogeometria)
- tutte le cose sono caratterizzate dalla misurabilità: occorre cogliere le somiglianze quantitative tra le caratteristiche dei numeri e quelle della realtà




La mistica del numero
Trama di corrispondenze simboliche e segrete tra numeri e cose: tra i numeri esistono rapporti (lògoi) e tra i rapporti si può rintracciare una proporzione (analogia).
L’uno (parimpari) ha uno statuto a sé: è indivisibile, nulla gli è antecedente,  è la sorgente da cui nascono tutti gli altri numeri e in cui tutto si concilia. Ogni numero ha una sua individualità
L'infinito è un concetto negativo
Dall'ordine aritmetico (1, 2, 3, 4), all'ordine geometrico (1=punto, 2=linea, 3=superficie, 4=solido), all'ordine fisico (ogni realtà è costituita da relazioni aritmogeometriche).
[NB I greci si servivano di pietruzze mediante le quali i vari numeri erano rappresentati visivamente: non conoscevano lo zero]
Tetraktys: 1+2+3+4=10. La tetrattide rappresenta la successione delle tre dimensioni che caratterizzano l'universo fisico
La conoscenza (e la memoria) di questo complesso universo di relazioni tra numeri e cose è il vertice dell'apprendimento. L’ignoranza è una colpa.


Aritmogeometria
La matematica pitagorica non è la matematica nella scienza moderna
Il rapporto dei pitagorici con la matematica non è puramente metodologico come i moderni, ma ontologico (aritmogeometria).
C'è comunque l'intuizione di applicare la matematica per indagare la realtà (la fisica si spiega con la matematica!)
Tutte le cose sono caratterizzate dalla misurabilità (passo avanti verso l'astrazione)
La matematica serviva a cogliere delle somiglianze tra le caratteristiche dei numeri e quelle della realtà.
Es. il 2 corrispondeva al genere femminile, il 3 al maschile, il 5 al matrimonio (3+2=5). Il 4 e il 9 alla giustizia (erano i primi numeri quadrati e suggeriscono l'idea di ordine.)



3. Il cosmo
Che cos'è più saggio? Il numero.
Che cos'è più bello? L'armonia.

Cosmogonia: all'inizio dei tempi il Caos, poi la monade (l'uno) e gli altri numeri, poi linee e solidi.
L'ordine: l'armonia consolida le giuste proporzioni (analogia) tra le cose. La bellezza.
Cosmologia: 10 astri (tra cui la Terra, sferica) ruotano attorno al fuoco centrale.
Ogni astro, percorrendo la sua orbita, emette un'armonia continua. E' la musica delle sfere celesti (udibile solo per contrasto al silenzio però).
Oltre i 10 astri c'è lo spazio infinito.



Macrocosmo ≡ Microcosmo
(ciò che è fuori è anche dentro)
Numero e proporzione dominano su scala cosmica e all'interno del mondo umano (simpatia universale)
Morale. Occorre la conoscenza dell'armonia e delle relazioni di tutto con tutto. Come i movimenti celesti sono eterni (perché in essi, per la loro circolarità, il principio e la fine si ricongiungono), così anche l'anima, a differenza del corpo, ha una serie di ritorni periodici.
Politica e economia. A ciascuno, secondo la proporzione geometrica, vada ciò che gli è dovuto in rapporto al suo valore (non a tutti lo stesso).
Medicina. Salute=armonia degli elementi che compongono il corpo






La crisi (quella maledetta ipotenusa!)
Il rapporto tra il lato e la diagonale di un quadrato è un numero irrazionale.
Pitagora credeva nell'assolutezza dei numeri e non era in grado di confutare l'esistenza dei numeri irrazionali e delle grandezze incommensurabili. Crollava così tutto l'impianto razionale della matematica e, di conseguenza, diventava irrazionale anche la realtà.

[Il Giallo: com’è morto Ippaso? Ippaso era la personalità più rilevante della scuola pitagorica dopo Pitagora. Egli aveva trasgredito una delle regole fondamentali della scuola pitagorica, divulgando all’esterno la scoperta delle grandezze incommensurabili (i numeri irrazionali), scoperta che metteva in crisi le basi su cui la scuola si fondava. Per il suo tradimento, Ippaso venne messo al bando dai pitagorici che, si racconta, gli innalzarono un monumento funebre, perché fosse chiaro che per loro era morto. Si narra anche che (guarda caso!) lo stesso Zeus, adirato contro di lui, lo fece perire in un naufragio…]


I versi aurei
I versi aurei non sono direttamente riferibili al filosofo, ma costituiscono una summa dei dogmi della "scuola italica", messa per iscritto dai Pitagorici che seguirono la via del maestro dopo la morte di quest'ultimo, per istruire gli adepti a seguire la via divina e di elevare lo spirito, essenza suprema di ciascun individuo, fino al raggiungimento dell'estinzione delle sofferenze terrene per mezzo dell'unione tra lo spirito individuale dell'iniziato e Dio.

Venera innanzitutto gli Dei immortali e serba il giuramento;
Onora poi i radiosi eroi divinificati e ai demoni sotterranei offri secondo il rito;
Onora anche i genitori e a te chi per sangue sia più vicino;
Degli altri, fatti amico chi per virtù è il migliore, imitandolo nel parlare con calma e nelle azioni utili. Non adirarti con un amico per una sua colpa lieve, sinché tu lo possa;
Approfondisci lo studio di queste cose e queste altre domina: il ventre anzitutto e così pure sonno, sesso e collera;
Non far cosa che sia turpe in faccia ad altri o a te stesso, ma, soprattutto, rispetta te stesso.

Esempi di lavoro per gli akousmatikoi, gli studenti che cominciavano il percorso della scuoe e non potevano parlare ma solo ascoltare.
Il maestro parla per enigmi:
E’ un crimine tirare i sassi contro le fontane
Non mangiare con la sinistra
Non attizzare il fuoco con la spada
Non portare l'immagine di un Dio su un anello
Semina la malva senza mangiarla
Non spezzare il pane
Onora la toga, lo scanno, il Ternario
Non mangiare fave


Differenze con i predecessori
MILESI: L'arché è elemento naturale, materiale e qualitativo
PITAGORA: L'arché è il numero, la relazione quantitativa tra gli elementi naturali

ERACLITO: Guerra senza conciliazione
PITAGORA: Opposizione con conciliazione


giovedì 4 dicembre 2014

27 novembre 2014 - La discussione post lezione 04



Dopo la lezione su Parmenide, come spunto iniziale per la discussione, siamo partiti da alcuni stralci di un'intervista a Emanuele Severino:



















Che ne sarà di me tra un momento, domani, tra un anno?
Come faccio a distaccarmi, a stare al di sopra dell’angoscia  per le cose che possono capitare?

Di fronte al divenire l'Occidente dice: "Tu non mi minacci più perché ho la scienza e ti posso prevedere”.
La voce dell’antica Elea è diversa e singolarmente vicina all'Oriente perché al divenire non dice "Tu esisti però io ti domino", ma dice "Tu non esisti".
Non c’è più minaccia perché il divenire è illusione: cancellato il mondo è cancellato anche tutto l'angosciante, tutto il terribile, tutto l'orrendo del mondo.

La protesta contro questa visione esprime la nostra psicologia, la volontà che il mondo "sia", e noi occidentali dominiamo il pianeta perché non rinunciamo al mondo, mentre l'Oriente ha rinunciato al mondo.
L'uomo è infelice perché non sa che il dolore è al di fuori di lui.
L'uomo è infelice perché non sa di essere felice.
L'uomo è infelice perché non sa che lui è un puro sguardo, che non è contaminato dal dolore che gli passa innanzi, così come lo specchio non è contaminato dall'immagine che si riflette in esso.

** *** **

La lettura di questo testo ha dato vita ad una serie di domande da cui poi è partita una discussione. Le domande sono le seguenti:
  1. Perché l'Oriente ha rinunciato alla volontà di potenza sul mondo? Forse perché è più saggio o perché più remissivo? (Giacomo)
  2. Ma di quale Oriente stiamo parlando? (Lena)
  3. Perché l'uomo non ha comprensione della felicità? (Loredana)
  4. E' un bene che non si venga contaminati dal dolore? (Tamara)
  5. Che cos'è la felicità? E' assenza di dolore? (Patrizia)
  6. Siamo così sicuri che i nostri sensi ci dicono la verità? (Chiara)
  7. Concepire il mondo così (stare sopra) è una questione di scelta o presuppone un'esperienza particolare (mistica, iniziatica, religiosa, ecc.)? (Fabio)

mercoledì 3 dicembre 2014

27 novembre 2014 - Lezione 04 - PARMENIDE e la scuola di Elea (Senofane, Zenone, Melisso)

La scuola di Elea
Si tramanda che Senofane, aedo girovago, fu il fondatore.
Se ne ricorda soprattutto la critica all'antropomorfismo.

-Contro l'immagine omerica e esiodea della divinità.
Se i buoi, i cavalli e i leoni avessero le mani, dipingerebbero i loro Dei simili a buoi, cavalli e leoni, e farebbero corpi foggiati come loro
-L'uno è tutto
-Dio è ingenerato, unico, onnipotente e sferico e la ragione lo può “cogliere”






PARMENIDE
(Elea, 515 a.C. – 450 a.C.)

Nato da famiglia aristocratica, fu attivo ad Elea, nell'attuale Campania, intorno al 500 a.C. Fu il principale esponente (e forse vero fondatore) della scuola filosofica eleatica che vede in Zenone e Melisso due discepoli e sostenitori. Fu anche legislatore.
Viaggiò a Atene con il discepolo (e prediletto) Zenone. Platone ci racconta il suo incontro con il venticinquenne Socrate.
Scrisse un poema in esametri (dettatogli -affermò- dalla divinità stessa) intitolato Sulla natura. Rimangono frammenti. La narrazione si snoda intorno al percorso intellettuale del filosofo che racconta di sentirsi condotto al cospetto di una Dea che lo invita a conoscere il cuore inconcusso della ben rotonda verità.
E’ il fondatore dell’ontologia (perché l’essere e non il nulla?). Nessuno prima di lui ha parlato dell'essere o del nulla e della loro contrapposizione.




ONTOLOGIA
(Cosa c'era prima dell'essere?)

“Se volete pensare secondo ragione, dovete tenervi lontano dal pensare il nulla”.

Con Parmenide nasce l’ontologia (letteralmente: discorso sull’essere).
L'essere -con l'articolo- (in greco: “tò on”, “ciò che è”) entra nell'uso filosofico
C'è solo l'essere, il resto è apparenza









Il cuore che non trema
Perché la poesia?

Polemica aristocratica contro l'espandersi della democrazia e l'involgarirsi della cultura?
Aspirazione a una sapienza sacra?
Per la diffusione orale?
La verità ha un sacro dominio sull'opinione e sui sensi?
La verità è ispirazione? Influenze orfiche-pitagoriche?
Consapevolezza della radicalità del suo pensiero?
La verità non si può esprimere nel linguaggio logico?










Al cospetto della Dea: le due vie della conoscenza
Guidato dalle Figlie del Sole tra i sentieri della Notte e del Giorno, Parmenide giunge al cospetto della dea (Diche?), che disvelandosi gli rivela la verità sulla natura dell’essere.

    Orbene io ti dirò, e tu ascolta accuratamente il discorso, quali sono le vie di ricerca che sole sono da pensare:
     l'una che "è" e che non è possibile che non sia, e questo è il sentiero della persuasione (infatti segue la Verità),
     l'altra che "non è" e che è necessario che non sia, e io ti dico che questo è un sentiero del tutto inaccessibile:
     infatti non potresti avere cognizione di ciò che non è (poiché non è possibile), né potresti esprimerlo.
     ...Infatti lo stesso è pensare ed essere.


Tautologie

L’essere è
(e non può non essere);
il non essere non è
(e non può essere).



















Dall'elemento naturale al concetto
Parmenide fece un ragionamento che comportò un enorme passo avanti verso l'astrazione: notò infatti che tutti gli enti sono tra loro diversi, ma che hanno in comune il fatto di essere, di esistere.
Quindi l’esigenza razionale che aveva portato i filosofi della scuola ionica a cercare ed individuare l’archè, in Parmenide è soddisfatta dall’Essere.



L’Essere è
Tutto ciò che implica il non essere (diversità, cambiamento, movimento, molteplicità) è falso, illusorio. Rivelatore è anche l’uso verbale del “non è”/“non sono”.
A=A
A≠ NON A
Se A è l’essere, allora “NON A” è nulla (non esiste). Quindi esiste solo A
[All'interno di “NON A” ci siamo anche noi come individui mortali]

Questo ragionamento porta alla assoluta negazione di ogni mutamento Il divenire non esiste





Perché c’è il Big Bang e non il nulla?
“Perché c’è l'essere anziché il nulla?”, si chiede Parmenide. Il Big Bang: un'esplosione che crea tutto. Ex nihilo. Perché c’è? Cosa c’era prima? E c’è altro? C’è un contenitore dell’Universo? Come potrebbe essere? Come può essere pensabile?
Nulla si crea e nulla si distrugge, tutto si trasforma (primo principio della termodinamica).
L'essere, a dispetto dell'entropia, rimane un pieno immobile. All'apparenza il movimento c'è, ma c’è come il movimento del Sole visto dalla Terra.
Noi siamo sempre essere; il non essere è impensabile e impossibile. Non si può nemmeno dire qualcosa senza implicare il verbo essere. Nessuno può uscire dal piano dell'essere.


Il sentiero del giorno (Verità) e il sentiero della notte (opinione)
La differenza è: aletheia (verità) segue la ragione, mentre doxa (opinione) segue i sensi.
Ciò che comprendiamo con la ragione va seguito anche se è in contrasto con ciò che ci dicono i sensi.
Conta solo il ragionamento:    valore assoluto dell'argomentazione logica

Verità--> Il nulla, evocato per la prima volta, ha anche il suo rimedio e non è già più una minaccia.









“Razionalismo”
Se  le conseguenze logiche del ragionamento deduttivo vanno contro le testimonianze dei sensi, la ragione prevale perché i sensi possono ingannare (in termini moderni la posizione di Parmenide è definibile come “razionalismo”).
La credenza nella realtà del mondo fisico, nella molteplicità e nel cambiamento (divenire) è illusoria. Parmenide afferma, contro il senso comune, la sola realtà immutabile dell‘essere.

[Storicamente il razionalismo di Parmenide ha portato anche alla sofistica e allo scetticismo (è impossibile pervenire alla verità)]







L’essere è (La deduzione)
Partendo dalla definizione (l'essere è), Parmenide procede quindi ad individuare quali sono le proprietà di ciò di cui si può pensare o dire che è.
Egli introduce in tal modo una procedura che resterà essenziale per il ragionamento non solo filosofico, ma anche matematico.
Si tratta della deduzione, vale a dire il ragionamento che, partendo da proposizioni ammesse come premesse (a priori), ricava delle conclusioni: si parte da definizioni e verità generali per passare in modo logico a proprietà particolari della definizione o della verità.
[Il procedimento inverso è l’induzione: dal particolare al generale. Era il ragionamento tipico (a posteriori) dei primi filosofi di Mileto]




Per assurdo
Parmenide mette in opera una particolare forma di deduzione: la cosiddetta dimostrazione per assurdo. Essa assume come premesse il contrario di ciò che si vuole dimostrare e ne deduce una serie di conseguenze errate o contraddittorie.
E poiché queste conseguenze sono errate, ne risulta che sono errate le premesse a partire dalle quali sono ricavate.
Il risultato è che saranno vere le premesse contrarie a quelle errate.



L'essere è UNO
dimostrazione per assurdo
Ammettiamo che l’essere sia molteplice.
Se l'essere fosse molteplice occorrerebbe riconoscere che ciascuno di questi molteplici è se stesso e non è altri e pertanto nuovamente sarebbe e non sarebbe.
Quindi l’essere è uno.








L'essere è ETERNO e INGENERATO
dimostrazione per assurdo
Ammettiamo che l’essere sia generato.
Se cosi fosse sarebbe generato o dall’essere o da ciò che non è essere.
Nel primo caso ci sarebbe una continuità tra essere e essere (quindi nessuna generazione).
Nel secondo caso si andrebbe contro quel carattere di disgiunzione assoluta tra “è” e “non è”, assunto come necessario all'inizio (ciò che non è essere è non essere, ma il non essere non è).
Quindi l’essere è ingenerato e eterno.








L'essere è IMMUTABILE
dimostrazione per assurdo
Ammettiamo che l’essere muti.
Conseguirebbe che esso è ciò che non era prima o non è ciò che era prima. Ma in tal modo si attribuisce a una stessa cosa l'essere e il non essere, il che va contro quel carattere di disgiunzione assoluta tra “è” e “non è”, assunto come necessario all'inizio.
Quindi l'essere è immutabile










L'essere è IMMOBILE
dimostrazione per assurdo
Ammettiamo che l’essere si muova.
Una cosa è mobile quando si muove verso un luogo diverso da dove era: l'essere quindi si dovrebbe muovere verso un luogo in cui non è ancora, cioè verso qualcosa di diverso da se stesso.
Ma il diverso dall'essere è il non essere, che non esiste.
Quindi l'essere è immobile






L'essere è FINITO (e SFERICO)
dimostrazione per assurdo
Ammettiamo che l’essere sia infinito.
Se fosse infinito sarebbe incompiuto e quindi mancherebbe di qualcosa (è la tipica concezione greca); ma poi, se manca di qualcosa, vuol dire che non è ciò di cui manca. Anche la nozione di infinito quindi comporta una mescolanza contraddittoria di essere e non essere.
Quindi l’essere è finito.
Parmenide paragona “ciò che è” (to on) ad una sfera compatta, la quale esprime nel miglior modo possibile il carattere di compiutezza e totalità che caratterizza l'essere.
Quindi l’essere è finito e sferico.




...Infatti lo stesso è pensare ed essere


Si può pensare qualcosa senza implicare l'essere?

[Il greco "pensare" (noein) non va inteso tanto come un riflettere tra sé e sé, quanto come un percepire che c’è qualcosa, il riconoscere una presenza]






Salvare i fenomeni (salvare il mondo)
La scuola eleatica ha dimostrato razionalmente che c’è solo l’essere e che il divenire non esiste.
Dopo Parmenide i filosofi greci (e i greci hanno sempre ragionato per opposti!) dovranno risolvere una questione essenziale: come “salvare i fenomeni” (cioè la molteplicità del mondo che tutti viviamo) ridotti a mera opinione fallace o illusione?

L’apparire del mondo: terza via?
Parmenide non pensa che la molteplicità sia inesistente, ma appunto: in quanto esistente, la via della verità consiste nella consapevolezza che la verità è l’apparire di un’unità, mentre la via dell’opinione (armata della logica separatrice e quindi del linguaggio) isola i fenomeni, separa la verità dell’apparenza dal fondamento del suo dispiegarsi.
La verità parmenidea non è nella logica, ma è nel lògos, è verità ontologica. E forse solo la divinità può conoscerla.


Maestro venerando e terribile
Platone chiamerà Parmenide  “Maestro venerando e terribile” proprio per l’estremo rigore logico che porta a negare in modo assoluto il divenire. Per questo, poi, dirà anche di aver commesso il “parricidio di Parmenide” quando affermerà che l’essere è anche essere diversamente (analogo): l’apparire del mondo è innegabile.









Cosmologia (parte perduta)
La sfera è l'unico solido geometrico che non ha differenze al suo interno, è uguale dovunque la si guardi
La definizione parmenidea trova un suggestivo accordo con la teoria della relatività di Albert Einstein che dirà: “Se prendessimo un binocolo e lo puntassimo nello spazio, vedremo una linea curva chiusa all'infinito" in tutte le direzioni dello spazio, ovvero una sfera complessivamente. Per lo scienziato infatti l'universo è sferico, fatto di uno spazio ripiegato su se stesso.
(Lo zero e il vuoto non esistono per Parmenide)







I principi della logica
Si è detto che le affermazioni parmenidee sull’essere esprimono per la prima volta i cardini della logica: il principio di identità e di non contraddizione, nonché il principio del terzo escluso.
IDENTITA': A=A, ogni ente è identico a se stesso. In Parmenide: “l’essere è”.
NON CONTRADDIZIONE: A≠NON A, di ogni ente non si può predicare il suo contraddittorio. In Parmenide: “l’essere non può non essere”.
TERZO ESCLUSO: o A o NON A, tra i due contraddittori non c’è un termine medio, ma è necessario o affermare o negare, di un medesimo  oggetto, uno solo dei contraddittori, qualunque esso sia. In Parmenide: “l’essere è o non è”.


Metafisica?
La metafisica è quella parte della filosofia che, andando oltre l'esperienza sensibile, si occupa degli aspetti ritenuti più autentici e fondamentali della realtà. Potrebbe definirsi come ricerca delle cause prime (eziologia) soprasensibili della realtà.
Per Parmenide l'essere è al di là dei sensi.
C'è dunque una realtà vera totalmente separata dall'apparenza in cui viviamo?
L'ontologia di Parmenide è dunque la scoperta della metafisica?









Sintesi Parmenide

- L'essere è, il non essere non è

- Il divenire (mutamento, diversità, movimento) non esiste, è illusione

- Se c'è disaccordo tra ragione e sensi, prevale la ragione. I sensi sono doxa

--> Problema aperto: salvare i fenomeni








ZENONE
Paradossi e dialettica

Quasi nessuno si fa davvero convincere dalle teorie di Parmenide che nega il divenire.
Zenone, eleate e discepolo e prediletto di Parmenide, con l’intento di di
mostrare la fondatezza delle tesi del suo maestro, porterà alle estreme conseguenze la dimostrazione per assurdo e, fondando il metodo dialettico, elaborerà alcuni paradossi.
-Famoso è il paradosso di Achille e la tartaruga: Achille pié veloce non raggiungerà mai la tartaruga!
-L'argomento della freccia: la somma di istanti in quiete non può dare il movimento.






MELISSO
Discepolo di Parmenide, originario di Samo, si discosta dal maestro solo per la concezione dell’Essere come infinito: l’infinità spaziale e quella temporale si implicano a vicenda: “il limite confinerebbe col vuoto”






Piccolo vocabolario
filosofia – filosofo storia della filosofia religione/scienza cosmologia trascendenza/immanenza panteismo essere/divenire uno/molti metafisica lògos determinismo/finalismo gnoseologia eziologia riduzionismo monismo antropomorfismo
astrazione ontologia psicologia teologia morale/etica estetica politica pedagogia ilozoismo doxa archè intelligibile (o intellegibile) qualità/quantità.