venerdì 30 gennaio 2015

22 gennaio 2015 - La discussione post lezione 07

AMORE CHE VIENI, AMORE CHE VAI

Siamo partiti dal metodo dei "dissoi logoi" (v. lezione sui Sofisti-Protagora in questo blog), cioè i discorsi contrapposti, che i sofisti usavano sia come metodo didattico, sia per padroneggiare vari argomenti in modo da riuscire ad ottenere ragione nelle pubbliche discussioni.

Sulla base di questo metodo abbiamo provato a trovare delle argomentazioni sia per sostenere che l'amore esiste, sia per sostenere che l'amore non esiste.

Ognuno trovi le sue argomentazioni. Il difficile non è tanto trovare le argomentazioni per sostenere ciò in cui già si crede, ma è trovarle per sostenere ciò in cui non si crede.

In ogni caso ora tocca a te.


L'amore esiste perché:
-
-
-

L'amore non esiste perché:
-
-
-

Ma la cosa vale per tutti i temi possibili. Ad esempio: se è giusto lavorare, se Dio esiste, se c'è la giustizia, se è possibile la pace, se la felicità è raggiungibile, ecc. Prova ancora...


Dio esiste perché:
-
-
-

Dio non esiste perché:
-
-
-


Con questo "giochino" potrai approfondire le ragioni delle tue opinioni (perché penso quel che penso?) oppure potrai scoprire quanto è difficile anche solo ipotizzare di avere torto. Buon lavoro

sabato 24 gennaio 2015

22 gennaio 2015 - Lezione 07 - I Sofisti: GORGIA


GORGIA
(Lentini 484 a.C. - Tessaglia 375 a.C)

-Discepolo di Empedocle.
-Si sa pochissimo dei sui primi 40 anni. Ne visse 108.
-Viaggiò sempre.
-Secondo Aristotele fu l'inventore del genere epidittico (dimostrativo) della retorica, usato per tenere un elogio di qualcuno o quando si deve parlare davanti a un pubblico. A Atene era come un divo dello spettacolo. Diceva: “Datemi un tema”. E poi parlava (conferenza quodlibetica).

Aneddoto. A proposito delle voci che giravano sulla sua famiglia, gli venne gridato in pubblico: "Costui dà consigli sulla concordia e non è riuscito a mettere d'accordo se stesso, la moglie e la serva, e sono tre soltanto".


Relativismo → Scetticismo

Nella sua opera Non essere o Sulla natura troviamo le tre tesi di base della filosofia di Gorgia, espresse secondo il metodo eleatico (il titolo richiama polemicamente Melisso):
1. L'essere non è (nulla esiste)
2. Se anche fosse, non sarebbe conoscibile
3. Se anche fosse conoscibile, non sarebbe comunicabile






1. L'essere non è (nulla esiste)
I filosofi hanno detto tutto e il contrario di tutto.
→ non potendo avere alcun attributo (uno, molteplice, generato, ingenerato) l'essere è nulla.

2. Se anche fosse non sarebbe conoscibile
La conoscenza inganna e non ha per forza nessi con la realtà. “Non è vero che se uno pensa un uomo che voli, subito un uomo si mette a volare”. E poi possiamo pensare il non essere (“Scilla e Chimera”) → Separazione tra essere e pensiero

3. Se anche fosse conoscibile non sarebbe esprimibile
Il linguaggio non può esprimere nulla di reale. “Chi parla pronuncia, ma non pronuncia né colore né oggetto”. Un colore si può solo vedere, non è suono. Sensazioni sempre diverse → Scissione (eterogeneità) tra le cose e il linguaggio



Nichilismo / Giochi linguistici

Il linguaggio non ha nulla a che fare con la verità. È un gioco affascinante.
Quindi, a differenza di Protagora, per lui tutto è falso
Il destino è ignoto (ma tragico o ludico?)
Nichilismo:
- nulla è
- non c'è alcun valore
- non c'è alcun criterio di valore

Né verità né opinione → la ragione può valutare la situazione

[Resta una domanda: ma è nichilismo o solo polemica con l’eleatismo?]





Persuasione

Il linguaggio non consiste nell'enunciazione di conoscenze bensì nella persuasione.
La parola pronunciata esercita la sua influenza sull'apparato emotivo degli ascoltatori, non sulle loro eventuali capacità intellettive.
La parola può ingannare perché le persone non ricordano il passato, non meditano sul presente e non immaginano il futuro → offrono all'anima i consigli dell'impressione del momento.

Ci sono differenti forme di discorso e una molteplicità di figure stilistiche da usare.

Presupposti alla persuasione: 1)rendersi conto della particolare condizione psicologica in cui si trovano di volta in volta i propri ascoltatori 2)valutare le circostanze e il momento opportuno.



Parola, “farmaco” dell'anima

Sembra essere una filosofia negativa e pessimista, ma in realtà non è così: in assenza dell'essere l'uomo è onnipotente, non ha limitazioni.
La retorica è onnipotente: si può convincere la gente di ogni cosa.
La parola, liberata dalla pretesa di verità, può tutto.
La retorica, come la poesia, può commuovere e incantare.

Si può non aver paura del nulla.

[Anche gli studi moderni sulla comunicazione linguistica e la psicoanalisi sostengono che la parola ha, tra le altre funzioni, un potere alleviante o curativo]






Encomio di Elena

Nell'opera Encomio di Elena, Gorgia propone un esempio di gara di epidittica: contro l'opinione comune, sostiene l'innocenza di Elena (causa scatenante della guerra di Troia). Senza libertà non può esserci responsabilità.
Elena, infatti, è:
- o vittima del destino e degli Dei
- o vittima del rapimento violento di Paride
- o vinta dall'amore
- o persuasa dalle parole e nulla al mondo è più potente e terribile.

In ogni caso Elena non è colpevole, ma l'ultimo punto è quello che più ci interessa: mediante un sapiente uso delle parole si può esercitare un potere fortissimo.
--> Retorica come magia




Etica della situazione

Politicamente Gorgia ha idee conservatrici.
Se non si ha un criterio per stabilire ciò che è giusto e ciò che è sbagliato (dato che l'essere non è), la cosa migliore da fare è seguire la tradizione e comunque sempre analizzare bene la situazione, per coglierne (e indirizzarne) i segni di cambiamento.

Così come il retore sa scegliere il kairòs (il momento giusto) per capire come affabulare il pubblico, allo stesso modo l’individuo, non avendo punti di riferimento saldi (non avendo la verità), deve affidarsi alla sua cultura e alla sua capacità di riflessione e, di volta in volta, saper scegliere l’azione migliore da compiere nel contesto in cui si trova.




Socrate e Platone per il bene della polis

Contro le posizioni relativistiche dei sofisti, viste come un danno per la comunità, si schiereranno Socrate e Platone.
Quest’ultimo, nel dialogo intitolato Teeteto, smonterà l’argomentazione di Protagora: se tutto è vero, allora è anche vero che esistono tesi false; e dato che tutto è vero, è anche vero che ciò che sostiene Protagora è falso. Allo stesso modo, se tutto è falso, è falso anche ciò che sostiene Gorgia.



Confronti

Tra pre-sofisti e sofisti:
PRE-SOFISTI
-Interesse per la natura
-Insegnamento per pochi
-Ricerca della verità (arché, aletheia)
-Vita filosofica
SOFISTI
-Interesse per l'uomo
-Insegnamento per tutti
-Ci sono solo opinioni (→ tecnica di ricerca del consenso)
-Professione

Tra Protagora e Gorgia:
PROTAGORA
-Non c'è verità oggettiva: tutto è vero
-Migliorismo, ottimismo.
-Per la maggioranza
GORGIA
-Non c'è verità oggettiva: tutto è falso
-Nichilismo, pessimismo (tragico?)
-Per il singolo

giovedì 15 gennaio 2015

8 gennaio 2015 - La discussione post lezione 06

Dopo la lezione su Democrito e Protagora, come spunto iniziale per la discussione, siamo partiti da due testi, il primo tratto dal film di Bergman "Il settimo sigillo" e il secondo tratto da "I fratelli Karamazov" di Dostoevskij





È così crudelmente impensabile percepire Dio con i propri sensi? Perché deve nascondersi in una nebbia di mezze promesse e di miracoli che nessuno ha visto?
Perché non posso uccidere Dio in me stesso? Perché continua a vivere in me in questo modo doloroso e umiliante, anche se io lo maledico e voglio strapparlo dal mio cuore?
E perché, nonostante tutto, continua ad essere una realtà illusoria da cui non riesco a liberarmi?

** *** **

Vivere senza Dio è un rompicapo e un tormento.
L'uomo non può vivere senza inginocchiarsi davanti a qualcosa. Se l'uomo rifiuta Dio, si inginocchia davanti ad un idolo


"Secondo me, non c’è nulla da distruggere, fuorché l’idea di Dio nell’umanità; ecco di dove occorre cominciare! È di qui, di qui che si deve partire, o ciechi, che non capite nulla! Una volta che l’umanità intera abbia rinnegato Dio (e io credo che tale epoca, a somiglianza delle epoche geologiche, verrà un giorno), tutta la vecchia concezione cadrà da sé, senza bisogno di antropofagia, e soprattutto cadrà la vecchia morale, e tutto si rinnoverà. Gli uomini si uniranno per prendere alla vita tutto ciò che essa può dare, ma unicamente per la gioia e la felicità di questo mondo. L’uomo si esalterà in un orgoglio divino, titanico, e apparirà l’uomo-dio. Trionfando senza posa e senza limiti della natura, mercé la sua volontà e la sua scienza, l’uomo per ciò solo proverà ad ogni istante un godimento cosí alto da tenere per lui il posto di tutte le vecchie speranze di gioie celesti. Ognuno saprà di essere per intero mortale, senza resurrezione possibile, e accoglierà la morte con tranquilla fierezza, come un dio. Per fierezza comprenderà di non dover mormorare perché la vita è solo un attimo, e amerà il fratello suo senza ricompensa. L’amore non riempirà che un attimo di vita, ma la stessa consapevolezza di questa sua fugacità ne rinforzerà altrettanto l’ardore quanto prima esso si disperdeva nelle speranze di un amore d’oltre tomba e infinito... e via di questo passo. Delizioso!"
Ivàn se ne stava seduto, tappandosi gli orecchi con le mani e guardando a terra, ma prese a tremare in tutto il corpo. L’ospite proseguí.
"La questione, diceva il mio giovane pensatore, ora sta in questo: è possibile che una simile epoca abbia un giorno a spuntare? Se spunterà, tutto sarà deciso e l’umanità si darà il suo assetto definitivo. Ma siccome, data l’inveterata stoltezza umana, a tale assetto non si verrà nemmeno in un migliaio d’anni, cosí a chiunque già oggi abbia coscienza della verità è lecito regolarsi come piú gli fa comodo, in base ai nuovi princípi. In questo senso “tutto gli è permesso”. Non basta: se anche quell’epoca non dovesse venir mai, poiché a ogni modo Dio e l’immortalità non esistono, all’uomo nuovo è lecito diventare un uomo-dio (dovesse pur esser l’unico al mondo) e poi, s’intende, nella sua nuova qualità, scavalcare a cuor leggero tutte le vecchie barriere morali dell’uomo-schiavo, se sarà necessario. Per Dio non c’è legge! Ovunque Iddio si metta, quello è il suo posto! Ovunque io mi metta, quello diventa subito il primo posto... “tutto è lecito” e basta!"


** *** **

La lettura di questi testi ha dato vita ad alcune domande da cui poi è partita una discussione. Le domande sono le seguenti:

1) Si può fare a meno di Dio?
2) Perché l'idea di Dio è così radicata nell'umanità?
3) L'assenza di Dio comporta necessariamente un altro Dio?
4) Che cos'è un idolo?

mercoledì 14 gennaio 2015

8 gennaio 2015 - Lezione 06/c - I Sofisti: PROTAGORA


I sofisti
Epoca di vittorie militari per Atene, è l'età di Pericle e delle istituzioni democratiche
Sofista significa “sapientissimo”
I sofisti sono dei pedagoghi. Sono insegnanti di filosofia e retorica a pagamento. E sono cosmopoliti (tutti stranieri).

La virtù (aretè) non è più quella militare e aristocratica. La virtù si fonda sul sapere globale. E' insegnabile a tutti e serve ad avere successo nella vita pubblica della polis. (Le giurie erano formate dal popolo e non c'erano avvocati).

È più importante la forma del contenuto: la retorica.

Chi erano?
Antifonte, famoso tra i logografi, Lisia, il più bravo. Protagora e Gorgia i più filosofi.





Relativismo culturale
Con i sofisti si comincia a poter parlare di relativismo.
I sofisti viaggiavano sempre tantissimo e avevano modo di osservare gli usi e i costumi dei diversi popoli.









Dal naturalismo all'umanismo
E' una enorme rivoluzione culturale.
Con i sofisti la filosofia abbandona la ricerca cosmologica e assume istanze antropologiche: l'oggetto della ricerca non è più la natura ma l'uomo e tutto ciò che lo riguarda (anche l’arte, la società → nasce la consapevolezza del contrasto natura/cultura).
Due conquiste:
1) La verità non è indipendente dal soggetto,
2) l'interesse della filosofia si sposta sull'uomo (e sulla sua potenza)











Dissòi lògoi
I discorsi contrapposti.
Antilogia: procedimento con cui a ogni argomento si contrappone un argomento contrario, ugualmente sostenibile e valido.
-->Si può rendere più forte il discorso più debole.

Gare di epidittica e conferenze quodlibetiche.

Degenerazione: eristica (da eris, lotta), tecnica di uso spregiudicato delle parole al fine dell'inganno. Si può davvero parlare di legge del più forte (ma la forza è linguistica)









Tra illusionismo e illuminismo
“La parola può tutto”
Da un lato c'è l'uso del linguaggio per convincere gli altri delle proprie idee (uso anche per ingannare) e, dall'altro, si acquisisce consapevolezza del proprio potere e della libertà.

Gli albori della scienza della comunicazione: il linguaggio (lògos) viene usato consapevolmente, diventa oggetto di indagine e d'insegnamento, separato da realtà (verità) e pensiero

Uso spregiudicato (e liberante) della ragione: critica radicale dei miti, degli Dei, della morale e della filosofia
--> verso lsa consapevolezza dell'individualità (e dell'individualismo)

Platone e Senofonte (e poi Aristotele) considerano i sofisti mercenari della verità. Platone: "cacciatori di giovani ricchi". Senofonte parla addirittura di prostituzione




PROTAGORA
(Abdera 486 a.C – Mar Ionio 410 a.C.)

Professore, amico di Pericle e rispettato anche da Platone.
Democrito lo volle a scuola per la sua abilità nel sistemare carichi di legna (se sa ordinare così bene la legna, saprà dare ordine anche alle idee)
Quarant'anni di insegnamento. Folle vaste intorno a lui.

Processo: a 70 anni viene bandito da Atene per empietà.
Muore in un naufragio mentre va in Sicilia.
I suoi libri furono bruciati.








Sensismo → Relativismo

L'uomo è misura [mètron] di tutte le cose, di quelle che sono in quanto sono, e di quelle che non sono in quanto non sono.

Il punto di partenza è l'esperienza e il sensismo: dolce per qualcuno, salato per un altro.

E' l'ontologia di Eraclito applicata alla gnoseologia (teoria sulla conoscenza)

E nella morale? È bene ciò che piace? C'è un relativismo etico?







Homo mensura
L'uomo è misura di tutto.
Ma con “uomo” si intende "singolo uomo" o "umanità"?
In altre parole: c'è soggettivismo o intersoggettivismo?

In ogni caso si parla di relativismo: non ci sono parametri oggettivi per la verità.
Protagora sostiene, di fatto, che il dibattito tra essere e divenire è inutile poiché ciò che conta non è la natura delle cose ma come l'uomo si relaziona con le cose stesse.











Agnosticismo

Riguardo agli dei, non ho la possibilità di accertare né che sono né che non sono, opponendosi a ciò molte cose: l'oscurità dell'argomento e la brevità della vita umana

Le cose sono come appaiono all’uomo, ma nella vita non ci sono solo cose esperibili, percepibili (sensismo).

Delle cose non percepibili l’uomo non è misura

Anche di qui viene la condanna per empietà (oltre che da motivi politici)
→ ostracismo e esilio



Natura / Cultura
L'uomo acquisisce consapevolezza: si distacca dalla vita naturale.
L’uomo è inferiore all’animale per doti naturali, ma superiore per le tecniche, soprattutto per la politica (prerogativa dei membri di una comunità).
Problema del rapporto natura (physis)-cultura (nòmos).
Come deve agire l'uomo:
- con la natura?
-nei suoi comportamenti?

Soprattutto la seconda sofistica parlerà di prevalenza della natura e della legge del più forte.








Relativismo → “Pragmatismo”

Il relativismo ha un limite nel pragmatismo.

E' bene ciò che piace? No, perché il “piace” è immediato presente.
La città è il veicolo pedagogico per la trasmissione di giustizia e rispetto per gli altri.
L’uomo non è dunque isolato. Negli spazi di accordo possibile tra gli individui, il sofista può innestare la sua opera, contribuendo all'azione educativa della città. La virtù è virtù politica
Lo strumento principale con cui lavora il sofista è il linguaggio. Attraverso esso gli altri possono essere persuasi, non del vero (che non si conosce) ma dell’utile (per la città). Questo è il fine pragmatico della retorica.
E’ dunque per il bene comune della città che, a volte, diventa importante “render più forte l'argomento più debole”.



Etica individualista?
Homo mensura → è vero e giusto ciò che penso io.
Ma non è così facile considerare bene ciò che per gli altri è male.
A livello individuale occorre tenere in conto l'opinione degli altri.





Verità come consenso

Tutto è vero per il relativismo gnoseologico-sensista di Protagora.
Protagora elabora un criterio per stabilire quale opinione sia migliore (quella del sano che sente dolce il miele, o quella del malato che lo sente amaro?).
Il criterio è incentrato sull’utilità
Ma l'utilità è oggettiva?
→ criterio della maggioranza











Il paradosso dell’avvocato
Aulo Gellio ci racconta che Protagora avrebbe formato agli studi di legge, come istitutore, un giovane promettente, Evatlo (Euathlus), dal quale ebbe solo la metà di quanto richiesto per le lezioni e col quale stabilì che il resto sarebbe stato saldato dopo che questi avesse vinto la sua prima causa davanti ai giudici.
Ecco il testo di Aulo Gellio:
Ma, pur essendo stato a lungo ascoltatore e discepolo di Protagora e avendo fatto notevoli progressi nell’arte oratoria, non gli era toccata alcuna causa e poiché era ormai passato molto tempo, sembrava facesse ciò a bella posta, per non pagare il saldo a Protagora; questi allora ebbe una trovata che gli parve astuta: chiese il pagamento del saldo e intentò un processo a Evatlo. Quando venne il momento di esporre e contestare il caso davanti ai giudici, Protagora così si espresse: “Sappi, giovane assai insensato, che in qualsiasi modo il tribunale si pronunci su ciò che chiedo, sia contro di me sia contro di te, tu dovrai pagarmi. Infatti, se il giudice ti darà torto, tu mi dovrai la somma in base alla sentenza, perciò io sarò vittorioso; ma anche se ti verrà data ragione mi dovrai ugualmente pagare, perché avrai vinto una causa”. Evatlo gli rispose:”Se, invece di discutere io stesso, mi avvalessi di un avvocato, mi sarebbe facile di trarmi dall’inganno pericoloso. Ma io proverò maggior piacere avendo ragione di te non soltanto nella causa, ma anche nell’argomento da te addotto. Apprendi a tua volta, dottissimo maestro, che in qualsiasi modo si pronuncino i giudici, sia contro di te sia in tuo favore, io non sarò affatto obbligato a versarti ciò che chiedi. Infatti, se i giudici si pronunceranno in mio favore nulla ti sarà dovuto perché avrò vinto; se contro di me, nulla ti dovrò in base alla pattuizione, perché non avrò vinto. I giudici, allora, considerando che il giudizio in entrambi i casi era incerto e di difficile soluzione, giacché la loro decisione, in qualunque senso fosse stata presa, poteva annullarsi da se stessa, lasciarono indecisa la causa e la rinviarono a data assai lontana.

domenica 11 gennaio 2015

8 gennaio 2015 - Lezione 06/b - I fisici pluralisti: schema riassuntivo

EMPEDOCLE - ANASSAGORA - DEMOCRITO

Nell'intento di salvare i fenomeni del mondo (divenire) che Parmenide di Elea aveva dimostrato non esistere (ogni realtà che appare ai sensi è dentro l'essere e, dentro l'essere, non può esserci pluralità, diversità, movimento, mutamento, nascita, morte), i fisici pluralisti rispettano la lezione della scuola eleatica, ma delle caratteristiche dell'essere non viene mantenuta l'unità (e il movimento): l'essere non ha un'unica origine (→pluralità dell'essere).
Per Empedocle l'essere è quattro radici, per Anassagora infiniti semi, per Democrito gli atomi.

Proviamo a mettere in relazione i fisici pluralisti con le quattro cause di cui parlerà Aristotele.
Le quattro cause, per comodità messe in relazione con l'esempio della costruzione di una casa, sono le seguenti:
1. Causa materiale (di che cosa è fatto?): i mattoni di argilla
2. Causa efficiente (chi lo fa?) : il muratore
3. Causa formale (da quale idea è progettato): il progetto dell'architetto o ingegnere
4. Causa finale (per quale scopo è fatto?): per abitarci
























8 gennaio 2015 - Lezione 06/a - I fisici pluralisti: DEMOCRITO

DEMOCRITO
(Abdera 460 a.C – Atene 370 a.C.)
Discepolo di Leucippo
Introverso ma sempre pronto alla risata (“il derisore”), viaggiatore instancabile, esperto in etica, scienze enciclopediche, arte, matematica, fisica (“il sapiente”)
Antipatia (anche personale) per Anassagora
Leggende:
-in età anziana si è privato della vista.
-Superati i 100 anni si lasciò morire di fame

Nonostante l'ostracismo di Platone, i suoi scritti erano diffusissimi.
Il filosofo del riso (contrapposto a Eraclito, filosofo del pianto).
Il primo materialista (ateo?).





Atomismo
Tutto è composto di “mattoncini” invisibili, eterni, immutabili, inodori, incolori, insapori, (uguali per qualità, diversi per quantità) chiamati atomi (atomo=non divisibile).
Se fossero stati divisibili all'infinito la materia avrebbe avuto sempre meno consistenza.
Gli atomi si muovono nello spazio vuoto, urtano e si aggregano e disaggregano
Niente muta realmente in verità anche se tutto scorre per l'opinione

Per capire come si aggregano gli atomi e come si formano le differenze tra le cose aggregate utilizziamo la metafora delle lettere dell'alfabeto (esistono solo differenze quantitative): per forma o figura: A ≠ N; per ordine: AN ≠ NA; per posizione: N ≠ Z









Aggregazione e disgregazione

La vita è un esile equilibrio di reintegrazione atomica che chiamiamo respirazione.

La morte è solo una disgregazione di atomi che si riaggregheranno in altro modo.






Il movimento degli atomi
1. Il movimento primigenio: il caos
2. Il movimento di aggregazione: la generazione del cosmo (e dei mondi)
3. Il movimento dalle cose: gli effluvi (l'odore*) del mondo
(* Gli atomi non hanno odore, ma una conformazione tale da stimolare il naso)



Ontologia: atomi e vuoto
Il continuo movimento degli atomi può esserci solo supponendo un vuoto in cui muoversi
→ Il non essere è (spazio vuoto)

Determinismo
Tutto avviene per cause necessarie e determinate. Non c'è spazio per la libertà ma nemmeno per il caso: necessità causa (passato)-effetto (presente). Una teoria finalistica prevede la causa nel futuro.
Materialismo
L'unica causa del mondo è la materia. Il mondo è pura materia. Ci sono solo corpi, non anima, idee, Dei o spiriti (oppure, se ci sono, sono materiali)
Meccanicismo
La natura si regge in virtù di leggi meccaniche che da sole spiegano il movimento. Il mondo è un meccanismo di ingranaggi



Gnoseologia (teoria della conoscenza)

Conoscenza sensoriale ≠ conoscenza intelligibile
(gli atomi sono intelligibili anche se materiali)

Come posso vedere (e quindi conoscere) un fiore?
Gli atomi si muovono nel vuoto: gli atomi del fiore colpiscono, urtano il mio occhio e il mio naso.
L'anima, cioè il pensiero, tramite il senso del tatto e dell'odorato, percepisce gli “effluvi” che emanano dalle cose. In superficie gli atomi sono meno stabili e il continuo movimento può staccarli.

Non c'è conoscenza diretta, è una serie di urti → molto dipende da come noi percepiamo. Gli atomi non hanno odore, ma una conformazione tale da stimolare il naso e dare le informazioni. (Qualità soggettive distinte da qualità oggettive).



Etica
L’anima è la dimora della nostra sorte
L'anima è composta da particolari atomi (rotondi e lisci e ignei) che si mantengono con la respirazione. Si disgrega con il disgregarsi del corpo → è mortale.
Gli Dei esistono ma anch'essi sono composti di atomi e non interferiscono con la vita umana. Non hanno potere sulle leggi della natura o sulle sue finalità.
E allora come si fonda una morale che non si può appoggiare a principi eterni?

La morale si fonda solo sulla razionalità
Il bene è la felicità (ambito privato):
a) Moderazione
b) Rifiuto dell'irrazionalità (paure, passioni)
c) Rispetto di se stessi,
d) Cosmopolitismo


Convenzionalismo
Gli uomini parlano lingue diversissime
→ non c'è relazione tra le cose e il suono delle parole.
Il linguaggio è una mera convenzione
Il linguaggio è un'utile invenzione degli uomini, nato da combinazioni casuali poi divenute abituali nell'uso








Achille e la tartaruga

In relazione al paradosso di Zenone (discepolo di Parmenide) secondo cui Achille non avrebbbe mai raggiunto la tartaruga:
La divisibilità all'infinito vale solo sul piano matematico.
Nella realtà occorre  ammettere l'esistenza di elementi non divisibili (pena lo svanire della materia)
-->Achille raggiunge la tartaruga!






Il padre della fisica
Atomi e vuoto

L’atomismo di Democrito ebbe una funzione determinante, nel XVI e XVII secolo, per la formazione della scienza moderna.

Dalla qualità alla quantità: esistono solo differenze quantitative (verità) anche se vediamo differenze qualitative (apparenza)

Dante Alighieri dirà: “Democrito, che 'l mondo a caso pone”.
Ma non c'è caso! Ci sono leggi meccaniche → Determinismo