martedì 13 dicembre 2016

24 novembre 2016 - La discussione post lezione 26

Dopo la lezione sul Rinascimento, abbiamo letto tre frasi di autori diversi. Abbiamo poi provato ad analizzarle e a trovare le relazioni tra esse.

Ecco i tre testi:

Copernico ha rovinato l'umanità, irrimediabilmente. Ormai noi tutti ci siamo a poco a poco adattati alla nuova concezione dell'infinita nostra piccolezza, a considerarci anzi men che niente nell'Universo... Storie di vermucci ormai, le nostre.
(Luigi Pirandello)


Da Copernico in poi, non più l'universo, ma solo la terra è la dimora della vita.
(Hans Jonas)


Sono tanto semplici gli uomini, e tanto obediscano alle necessità presenti, che colui che inganna troverrà sempre chi si lascerà ingannare.
(Niccolò Machiavelli)





Dopo la lettura di questi testi c'è stata la consueta lunga discussione. Tendenzialmente e sinteticamente si è quasi convenuto che:
- la prima frase mette l'accento su ciò che la rivoluzione copernicana ci ha tolto (il privilegio di essere al centro dell'Universo e la sua parte più importante);
- la seconda frase pone l'accento su ciò che la rivoluzione copernicana ci ha dato (la responsabilità diretta di aver cura della nostra esistenza e del nostro destino);
- la terza frase mette in evidenza, forse con cinismo o forse come diretta conseguenza dell'essere artefici del nostro destino, che gli uomini, nella vita concreta e terrena, si trovano in situazioni politiche.

venerdì 2 dicembre 2016

24 novembre 2016 - Lezione 26 - Umanesimo e Rinascimento (prima parte)


UMANESIMO E RINASCIMENTO
Prima parte



Quattrocento e Cinquecento: un panorama

Umanesimo e Rinascimento,  la più grande rivoluzione della storia

In questa serie di lezioni tratteremo per sommi capi:
  - Economia
  - Invenzioni e scoperte
  - L'astronomia (la rivoluzione copernicana)
  - La religione (Erasmo; Moro; la Riforma
protestante: Lutero e Calvino)
  - L'arte
  - La politica (Machiavelli)
  - La nascita della scienza
  - La magia e l'alchimia
  - La filosofia



Umanesimo : Rinascimento

Termini coniati nell'800 (anche se già i contemporanei parlavano di rinascita).

A volte si divide Umanesimo, con cui si intende il Quattrocento con riferimento alle humanae litterae (cioè la riscoperta dei classici) e alla dignità e centralità dell'uomo, da Rinascimento, con cui si intende il Cinquecento con riferimento alla rinascita, originatasi in Italia, della civiltà dopo i secoli oscuri del Medioevo (termine coniato dai rinascimentali).
In realtà è preferibile intendere “Rinascimento” riferito in generale alla rinascita dopo il Medioevo e “Umanesimo” riferito in particolare a determinati aspetti (e strumenti) di questo rinascere, più precisamente alle humanae litterae e al valore dell'uomo nella sua interezza, nella sua storia e nella natura.
→ Umanesimo e Rinascimento sono un unico movimento: dalla dissoluzione della cultura medioevale alla nascita della scienza.

Per alcuni aspetti Francesco Petrarca (1304-1374) è un precursore del Rinascimento. Ai dogmi e all'autorità preferisce il dubbio, la ricerca interiore, la verifica, l'humanitas. La letteratura ha valore autonomo.



La fine del Medioevo

I grandi cambiamenti non avvengono all’improvviso. Tuttavia ci sono dei momenti storici particolarmente significativi che possono essere presi come punti di riferimento. Per la fine del Medioevo possono esserci almeno due date simboliche: il 1453, con la caduta di Costantinopoli e il 1492, con la scoperta dell’America.

I turchi ottomani assediano ed espugnano la capitale dell'Impero Romano d'Oriente. I giannizzeri (da yeniçeri, "nuova milizia") del sultano Maometto II sconfiggono i bizantini.

Con la caduta di Costantinopoli e la morte in battaglia dell'imperatore Costantino XI Paleologo, l'Impero Romano d'Oriente, dopo 1058 anni, cessò di esistere.



La più grande rivoluzione della storia?

Da un'economia domestica e feudale si passa ad una economia monetaria (nasce una borghesia indipendente dalla natura).

Con le nuove scoperte geografiche l’economia diventa mondiale e nasce una borghesia mercantile.

La critica dell’autorità. Aristotele non è più punto di riferimento culturale.

L’Impero va in crisi (Nascono gli Stati moderni, le monarchie nazionali di Francia, Inghilterra e Spagna). Il papato è messo in discussione (la Riforma protestante, anche come ritorno alle origini)

Generale reazione contro il Medioevo e rivalutazione del mondo precristiano (ritorno alle fonti del mondo classico, indispensabile per la formazione dell'uomo e modello di perfezione).

Le nuove scoperte geografiche (nuovo mondo) e scientifiche (eliocentrismo) ridimensionano la posizione dell’uomo: insieme allo smarrimento del popolo, c’è anche l’entusiasmo degli intellettuali per la possibilità di autodeterminarsi→ fiducia nelle potenzialità umane.

Vengono istituite varie cattedre di greco nelle università, anche grazie alla provvisoria riunificazione tra le Chiese d'Oriente e d'Occidente (1438), o la diaspora di intellettuali bizantini dopo la presa di Costantinopoli (1453).



Magnum miraculum est homo

“Grande miracolo è l'uomo”, dice Pico della Mirandola. Frase che, insieme al “chi vuol essere lieto sia” di Lorenzo il Magnifico, esprime bene il carattere dell'epoca.

L'uomo è anima e corpo e vive nel mondo, che non è più una “valle di lacrime”: hanno valore anche la carne e il piacere, non più solo l'anima e l'Al di là.

Fede nell'uomo (si va verso l'individualismo) e indagine libera sulla natura (osservata empiricamente, senza pregiudizi teorici).

L'uomo è nella natura e occupa una posizione dominante. L'uomo ritorna a essere misura di tutte le cose: Homo mensura

Superiorità della vita attiva su quella contemplativa (simbolicamente si contrappongono piazza Vs. eremo).

Importanza dello studio della legge, della medicina e dell'etica. La metafisica perde di importanza. Nasce la filologia (che è un'altra faccia del desiderio di autenticità, libera dalle incrostazioni medioevali). Ad esempio, Lorenzo Valla scoprirà che la Donazione di Costantino (usata dalla Chiesa per giustificare il suo potere temporale e i possedimenti) è un falso.

Conoscenza diretta del greco (greco → auctoritas).

Neoplatonismo, naturalismo, aristotelismo (su basi diverse dal Medioevo) e magia



Bussola - Polvere da sparo - Stampa

Le tre grandi invenzioni che rivoluzionano totalmente il modo di vivere.














Astronomia

L'astronomia è la disciplina che guidò la rivoluzione scientifica.
Con Copernico, dalla teoria geocentrica si passò a quella eliocentrica, un radicale cambiamento di punto di vista: certe questioni (ad esempio l'irregolarità del moto dei pianeti) non potevano essere spiegate se la Terra era ferma e così Copernico passò ad esaminare l'ipotesi del Sole come centro immobile.

L' impatto con la teoria fu di generale rifiuto:
→ contrasto con la lettera della Sacra Scrittura
→ paura per il senso di perdita di punti di riferimento: da Aristotele in poi si era abituati all'idea di un mondo finito posto al centro dell'universo con punti di riferimenti assoluti.
→ Se la Terra non è il centro dell'universo, allora anche l'uomo che la abita ha una posizione insignificante.

Le teorie di Copernico furono perfezionate da Keplero (scoprì che le orbite erano ellittiche), Galilei (inventò il metodo scientifico e scoprì le leggi di caduta dei gravi) e poi Newton (con la legge di gravitazione universale, trovò la risposta definitiva a ogni dubbio).


Niccolò Copernico, Torun, 1473 - 1543

Mikołaj Kopernik, nato a Torun, in Polonia, studiò a Cracovia, Roma, Padova, Bologna e Ferrara.

Scrisse De revolutionibus orbium coelestium, ma non lo pubblicò per paura delle reazioni della Chiesa.

Si racconta che, anni dopo, quando vide il suo trattato pubblicato da un suo discepolo, morì di infarto. In ogni caso venne pubblicato con la premessa di Osiander in cui si diceva che si trattava solo di ipotesi matematiche.

Obiezioni comuni: Ma se la Terra gira, perché un sasso lanciato in aria ricade nello stesso posto? E perché non sentiamo il vento dello spostamento?

Obiezioni ecclesiastiche: nella Bibbia ci sono vari riferimenti al fatto che il Sole si muove intorno alla Terra.


Copernico sul Sole

Non a torto alcuni lo chiamano lampada del mondo, altri mente, altri reggitore. Trismegisto lo chiama Dio visibile, Elettra, nella tragedia di Sofocle, colui che tutto vede. Così, per certo, come assiso su un trono regale, il Sole governa la famiglia degli astri che gli ruotano intorno










Religione

L’evento cruciale è la Riforma protestante, il movimento religioso, con risvolti politici di tipo rivoluzionario, che ha interessato la Chiesa nel XVI secolo e che ha portato alla nascita del "cristianesimo evangelico".

L'origine del movimento è da attribuire al frate agostiniano Martin Luther (Martin Lutero). Altri protagonisti importanti furono Giovanni Calvino, Ulrico Zwingli, Thomas Müntzer e Filippo Melantone.

Tradizionalmente, la storiografia identifica l'inizio della Riforma nel 1517 con l'affissione, da parte di Martin Lutero, di 95 tesi da discutere in pubblico.

Il punto di partenza della protesta fu lo scandalo della vendita delle indulgenze, ma in generale era in discussione l'opera di una Chiesa romana corrotta e lontana dal Vangelo.

La Chiesa cattolica, oltre alle reazioni spontanee di personalità quali Erasmo da Rotterdam e Tommaso Moro, dopo aver inutilmente tentato di fermare Lutero, prese atto dell'avvenuto scisma e, nel Concilio di Trento (convocato nel 1545 proprio in un territorio vicino alla Riforma) tentò invano di ritrovare l'unità perduta e finì con una riorganizzazione generale del Cattolicesimo.

1555, Pace di Augusta: l‘imperatore Carlo V sancì il principio "Cuius regio, eius religio", cioè il lasciare ai vari principi tedeschi la decisione circa il culto nel loro territorio.
Si trattava di una specie di federalismo religioso→ la Chiesa di Roma non controllava più il Sacro Romano Impero.



Martin Lutero , Eisleben, 1483-1546

Di umili origini, entra in convento e diventa frate e dottore in teologia, attratto soprattutto da sant'Agostino e San Paolo (molto incentrati sul peccato e la necessità della grazia di Dio).

Colpito dalla corruzione della Chiesa a Roma (definita “nuova Babilonia”) e soprattutto dalla vendita delle indulgenze (come già un secolo prima Jan Hus, che però finì al rogo), nel 1517 rende pubbliche 95 tesi (si dice furono affisse sul portone del Duomo di Wittemberg).

Pur cercando il dialogo, in seguito criticherà altri aspetti essenziali del cattolicesimo fino a definire “anticristo” il papa Leone X.

Grazie all'aiuto del principe Federico di Sassonia, si salva dalla condanna di Roma e il suo movimento comincia a diffondersi nell'Europa settentrionale e centrale.

Negli ultimi anni dovrà prendere le distanze dagli elementi più estremisti e dai disordini sociali da essi provocati.

Ebbe 6 figli dalla moglie Caterina, ex monaca.


Sola Scriptura – Sola gratia - Sola fide – Solus Christus

Per Lutero la giustizia divina non è premiare gli atti buoni e punire i cattivi, ma rendere giusti i peccatori attraverso il dono della grazia → sola fonte di salvezza è la fede (le opere in sé non hanno valore perché l’uomo è sempre peccatore).

Solo l'esame individuale della Scrittura determina gli articoli e i contenuti di fede → la gerarchia ecclesiastica è inutile, ogni ruolo di mediazione è negato → sacerdozio universale.

Non esiste realmente un libero arbitrio (incompatibile con l'onnipotenza e l’onniscienza divine) → l'uomo è predestinato a essere salvato o dannato.

Due soli sacramenti sono documentati dal Vangelo come istituiti da Gesù: battesimo ed eucaristia (detta cena del Signore). Essi tuttavia sono validi solo se c'è l' intenzione soggettiva del fedele, quindi perdono il loro valore oggettivo. [Per lo stesso motivo (oltre che per fedeltà al testo biblico), nell'eucarestia c’è consustanziazione, non transustanziazione come sostengono i cattolici.]

Il Papa non ha alcuna autorità speciale
→ I singoli fedeli sono responsabilizzati.

Ermeneutica. Per la prima volta il lettore non è solo interprete, ma interpretato: la lettura del testo modifica il lettore.


Giovanni Calvino (Jean Cauvin), Noyon 1509 – Ginevra 1554

Di famiglia borghese e devota, non diventa sacerdote per contrasti vari.

Studia teologia e legge (è più umanista di Lutero).

Da Parigi si sposta a Ginevra. Tenta di eliminare i contrasti interni ai riformati. Dopo un iniziale esilio, ritorna a Ginevra e, nel 1541, organizza una città-Chiesa in cui gli uomini possano vivere sempre guidati dalla volontà di Dio.
Rigidità e controllo sociale. Istituisce la “venerabile compagnia”, una magistratura speciale di controllo. Calvino ebbe responsabilità nella condanna al rogo di Michele Serveto (per eresia, antitrinitarismo).

Ispirato dal Vecchio Testamento e dall'onnipotenza di Dio, pensa che la salvezza derivi solo dalla grazia divina → accentua l’idea di predestinazione.

Esiste solo una Chiesa, la comunità dei fedeli predestinati alla salvezza (gli eletti) → non ci sono sacerdoti. Dunque stabilisce un principio “democratico” di autorità dal basso: la Chiesa sono i fedeli, non i suoi rappresentanti.

Per schematizzare (un po’ banalizzando): rispetto al Luteranesimo, il Calvinismo è più ottimista nei confronti di Dio e più pessimista nei confronti dell'uomo.

L’attenzione dei luterani è più sulla causa (la grazia), quella dei calvinisti è sugli effetti (le opere)
→L'uomo realizza i valori etici impegnandosi per il successo nella propria attività. Il successo lavorativo o economico può essere il segno (non strumento!) dell’essere predestinati alla salvezza, di essere tra gli eletti.
A questo proposito cfr le tesi di Max Weber esposte nel suo famosissimo L'etica protestante e lo spirito del Capitalismo.

Oggi il termine “calvinista” è a volte usato come sinonimo di “puritano”



Tommaso Moro (Thomas More), Londra 1478-1535

La sua brillante carriera politica nell'Inghilterra di Enrico VIII (era un lord e Cancelliere del Regno) si interrompe al suo rifiuto di sottoscrivere l'Atto di supremazia che sanciva lo scisma della Chiesa Anglicana → viene giustiziato.
La testa fu esposta sul London Bridge per un mese e recuperata da sua figlia

Mentre è ospite dell'amico Erasmo da Rotterdam, scrive Utopia, in cui fonda i principi della società ideale su basi razionali.
Utopia è un'isola immaginaria in cui si realizza la nazione perfetta. L’intento è soprattutto politico: stimolare le riforme in Inghilterra.

Fu proclamato santo nel 1935 da Pio XI.

La Chiesa anglicana ha origine nell'Atto di Supremazia del 1534, con cui il Parlamento dichiarava il re Enrico VIII "capo supremo della Chiesa d'Inghilterra". Fu inizialmente uno scisma dalla Chiesa di Roma (soppressione di monasteri, distribuzione di terre e beni a nobili e borghesi inglesi). Solo con Edoardo VI ed Elisabetta I, la Chiesa Anglicana ebbe un indirizzo più marcatamente teologico nel senso della Riforma. Dall’anglicanesimo derivano Presbiteriani, Congrezionalisti, Battisti, Quaccheri e, successivamente, Metodisti.


L'isola (felice) che non c'è

Nel romanzo Utopia...

Il marinaio portoghese Raffaele Itlodeo, nel suo viaggiare, finisce per approdare in un'isola sconosciuta. È Utopia (=non luogo), fondata da Utopo nel 244 a.C.
A Utopia ci sono 54 città, tutte uguali e con lo stesso numero di abitanti. La capitale è Amauroto (=evanescente), bagnata dal fiume Anidro (=senza acqua).
A Utopia non esiste la proprietà privata, non c'è il denaro né gli oggetti di lusso, gli abiti sono tutti uguali, ognuno usa i beni secondo il suo bisogno.
Il lavoro è un dovere sociale di tutti e si lavora per 6 ore al giorno
Le cariche politiche sono elettive e durano un anno (tranne il principe eletto, che è a vita)
Per le decisioni importanti c'è il referendum.
La guerra è una vergogna (anche vincerla).
La cultura e la scienza sono essenziali.
Il gioco nazionale sono gli scacchi.
La libertà di pensiero è garantita, c'è la tolleranza religiosa (l'ateismo però provoca emarginazione poiché dannoso).



Erasmo da Rotterdam, Rotterdam 1466 ca – Basilea 1536

Viaggiatore instancabile, grande amico di Tommaso Moro, fu strenuo propugnatore dell'istanza di rinnovamento delle strutture ecclesiastiche.
Critica soprattutto la corruzione del clero e il formalismo, che riduce il Cristianesimo a astratti e sterili riti senza nemmeno valore etico.

Scrive l'Elogio della follia in cui loda i folli che si aprono all'amore del prossimo, perdonano i nemici, donano i propri beni (→ dunque il primo folle è Gesù).

Fedele al Cattolicesimo, non aderisce al Protestantesimo perché, da umanista, lo ritiene dottrinalmente duro, ma soprattutto perché, contro Lutero, è un sostenitore del libero arbitrio.

È la follia dell'innamoramento che ci ha fatto nascere, è la follia dell'arte quella che fa comporre musica e scolpire statue. Lo stesso vale per la convivialità, la fama, il sesso, la vanità, i giochi e perfino la religione.
La vita è bella solo quando non si ragiona.


La Controriforma

La Controriforma è la vasta azione svolta dalla Chiesa cattolica realizzare quella «riforma nel capo e nelle membra», già discussa nei concili del 15° sec. e resa urgente dal dilagare della Riforma protestante.

Il Concilio di Trento (1545–1563), fallito il dialogo con i protestanti, fissò il dogma del peccato originale e quello della giustificazione per la fede e per le opere (condannando il principio luterano della giustificazione per la sola fede), affermò il valore del libero arbitrio persistente anche dopo il peccato originale, confermò l’autorità del Papa e l’oggettività dei sette Sacramenti, vietò la libera interpretazione delle Scritture, riscrisse il Catechismo, istituì i seminari e il celibato dei preti.

Nel campo della disciplina, si diedero norme per la scelta e l’azione dei cardinali e dei vescovi, condannando il nepotismo.
Nel campo morale si diffuse una maggiore benignità nei confronti di tutte le condizioni psicologiche degli atti umani.
Lotta contro l’eresia (Inquisizione e Indice).

Nuovi ordini religiosi (come i cappuccini, le orsoline, i teatini, i barnabiti) erano parte fondamentale di questa svolta. Specialmente i gesuiti, che divennero predicatori, confessori di monarchi e principi ed educatori. A loro si attribuisce l'arresto del protestantesimo in Polonia, Boemia, Ungheria, Germania meridionale, Francia e Olanda spagnola e all'espansione della Chiesa nelle Americhe e in Asia (cfr. Matteo Ricci).


Un confronto schematico tra riformatori e la posizione della Chiesa cattolica



Arte

Anche nel campo dell’arte, l’autonomia dalla Chiesa creò nuovi committenti e nuove libertà per gli artisti.
L'arte del Rinascimento si sviluppò a Firenze a partire dai primi anni del Quattrocento. Da lì si diffuse nel resto d'Italia e poi in Europa.
Bastino alcuni nomi: Masaccio, Botticelli, Michelangelo, Raffaello, Leonardo, Piero della Francesca, Giorgione, Bramante, Tiziano, Tintoretto, Beato Angelico, Brunelleschi, Alberti, Perugino, Lotto, Donatello, Crivelli, Mantegna, Signorelli, Veronese, Palladio...

L'invenzione della prospettiva.
Ai primi del secolo Filippo Brunelleschi mise a punto un metodo matematico-geometrico e misurabile per comporre lo spazio illusorio secondo la prospettiva lineare centrica, partendo dalle nozioni dell'ottica medioevale e immaginando un nuovo concetto di spazio: infinito, continuo, preesistente alle figure che lo occupano.
Il sistema si basava sulla fissazione del punto di fuga della visuale, intorno al quale erano ricostruite in proporzione matematica, le grandezze (→distanze) degli oggetti dipinti.

Ordine razionale + centralità dello sguardo umano.


Un dipinto (uno tra  i tanti possibili) emblematico della temperie rinascimentale

Vincenzo Foppa: Il fanciullo che legge Cicerone (o Cicerone, fanciullo, che legge). Affresco proveniente dal Banco Mediceo di Milano, dove fu dipinto verso il 1464. Ora conservato alla Wallace Collection di Londra.