lunedì 3 novembre 2014

30 ottobre 2014 - Lezione 02 - I primi filosofi della "scuola" ionica: TALETE, ANASSIMANDRO, ANASSIMENE


Programma annuale
Presentazione del programma annuale:
- I presocratici
- Socrate
- Platone
- Aristotele
- Le filosofie dell'Ellenismo
- La filosofia a Roma
- Plotino
- La filosofia nell'epoca cristiana

Programma che, tradotto in domande (secondo quanto suggerito dal filosofo Berti), potrebbe essere riassunto così:
  • L’universo ha un'origine?
  • Cosa tiene unito tutto?
  • Che cos’è l’essere?
  • Chi sono gli dei?
  • Che cos’è l’uomo?
  • Perché dici questo?
  • Che effetto fa la poesia?
  • Che cos’è la felicità?
  • Qual è il destino dell’uomo dopo la morte?

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PRESOCRATICI
(alcuni preferiscono parlare di presofisti)
 Scuola di Mileto (Talete,  Anassimandro, Anassimene)
 I pitagorici
 Eraclito
 La scuola di Elea  (Parmenide, Zenone)
 I fisici pluralisti (Empedocle,  Anassagora, Democrito)
 I sofisti (Protagora, Gorgia)












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“SCUOLA” DI MILETO
Gli ionici, detti anche milesi o fisiologi o naturalisti:
- Talete
- Anassimandro
- Anassimene








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TALETE
(Mileto, 640/625 a.C. – circa 548 a.C.)
Uno dei sette sapienti, ingegnere, politico, astronomo, matematico.
Numerosi viaggi in Egitto e a Babilonia (cognizioni matematiche, astronomiche e geometriche).
Aneddoti e episodi per cui era famoso:
-Predizione dell'eclissi solare nel 585 a.C.
-Caduta nel pozzo.
-Acquisto dei frantoi in tempi di carestia.
-Teoremi e calcolo dell’altezza delle piramidi.





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UNO-MOLTI
Qual è la realtà a cui possiamo ricondurre unitariamente la molteplicità delle cose, comune ad esse e origine di esse ?
Non si può parlare di pensiero filosofico -nel senso di sistema completo- ma di atteggiamento.
(E’ anche l’atteggiamento dello scienziato, che osserva e fa ipotesi).
È importante la domanda non la risposta






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ARCHE’ (αρχή)
Principio originario da cui tutto deriva
L'arché dunque non solo è ciò che vi è di identico nelle cose diverse, e non solo è la dimensione da cui esse provengono e in cui esse ritornano, ma è anche la forza che determina il divenire del mondo, ossia è il "principio" che, governando il mondo, lo produce e lo fa tornare a sé. (E.Severino).

C’è il tentativo di trovare una spiegazione razionale, unitaria della molteplicità dei fenomeni naturali e del loro divenire.
--> Dunque c’è un’eziologia (da aitia, che significa causa) non mitica, non fantastica o immaginativa.
L’arché è forza generatrice. Non è un principio cronologico (=che viene prima nel tempo, bensì ontologico (=è la realtà più vera, per così dire)
Il termine arché pare sia stato usato per primo da Anassimandro, non da Talete.

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L’acqua è l’origine di tutte le cose
L'acqua (l'umidità) è l’archè, elemento naturale, materiale, permanente, quindi primario e non derivato. Fa da sostrato a tutte le cose
Non è l'acqua che beviamo. Ciò che beviamo ne è una manifestazione. È acqua come elemento umido come physis (natura) originaria
Come già detto, “Origine” non va intesa in senso strettamente cronologico, ma ontologico
C’è un processo di astrazione (qualcuno direbbe: riduzionismo)







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Perché l’acqua?
Anche l’argomentazione è razionale
Secondo Aristotele c’è stata un’osservazione empirica alla base--> induzione (=dal particolare al generale)
Le proprietà dell'acqua (incolore, inodore, insapore) sono tali da renderla adatta a trasformarsi assumendo varie caratteristiche
E tutto il resto?
Tutto il resto è attributo dell'acqua che si trasforma

Il primo passo della filosofia (e della scienza) è stato compiuto: non più spiegazioni mitiche (Oceano e Teti), ma: ragione + osservazione empirica

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Tutto è pieno di Dei (Pànta plère theòn)
L'unica frase che di Talete ci è tramandata fa pensare al panteismo (pan=tutto; theos=Dio), ma collegandola al fatto che per lui l’arché è l’acqua, la frase dovrebbe significare che tutto è pieno del principio umido vivificante.

Approfondimento e vocabolario:
Se è vero che tutto è pieno di principio umido, pur essendoci cioè all'origine un elemento materiale, si tratta di una materia vivente -->Non si può parlare di materialismo, ma si deve usare la parola ilozoismo (da ΰλη=materia e ζωον=vivente) --> Tutta la realtà (anche quella apparentemente inerte) è animata, dotata di vita (es. magnete). L’archè è in tutte le cose, il principio di tutto è nelle cose (Talete spiega la natura con un elemento che è nella natura) --> L'arché dei primi filosofi è sempre immanente (in=dentro, maneo=rimango, sto). Il contrario di immanente è trascendente (=separato).

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Talete non ha scritto nulla (o nulla di lui ci è pervenuto)
Ecco la testimoniannza:

La maggior parte di coloro che primi filosofarono pensarono che princípi di tutte le cose fossero solo quelli materiali.
Infatti essi affermano che ciò di cui tutti gli esseri sono costituiti e ciò da cui derivano originariamente e in cui si risolvono da ultimo, è elemento ed è principio degli esseri, in quanto è una realtà che permane identica pur nel trasmutarsi delle sue affezioni.
E, per questa ragione, essi credono che nulla si generi e che nulla si distrugga, dal momento che una tale realtà si conserva sempre.
E come non diciamo che Socrate si genera in senso assoluto quando diviene bello o musico, né diciamo che muore quando perde questi modi di essere, per il fatto che il sostrato – ossia Socrate stesso – continua ad esistere, così dobbiamo dire che non si corrompe, in senso assoluto, nessuna delle altre cose: infatti deve esserci qualche realtà naturale (o una sola o più di una) dalla quale derivano tutte le altre cose, mentre essa continua ad esistere immutata.
Tuttavia, questi filosofi non sono tutti d’accordo circa il numero e la specie di un tale principio.
Talete, iniziatore di questo tipo di filosofia, dice che quel principio è l’acqua (per questo afferma anche che la Terra galleggia sull’acqua), desumendo indubbiamente questa sua convinzione dalla constatazione che il nutrimento di tutte le cose è umido, e che perfino il caldo si genera dall’umido e vive nell’umido.
Ora, ciò da cui tutte le cose si generano è, appunto, il principio di tutto. Egli desunse dunque questa convinzione da questo fatto e dal fatto che i semi di tutte le cose hanno una natura umida e l’acqua è il principio della natura delle cose umide.
(Aristotele)

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ANASSIMANDRO
(Mileto, 610 a.C. – circa 547 a.C.)
Matematico, astronomo e politico, forse discepolo e comunque conoscente di Talete.
Si deve a lui la scoperta dell'obliquità dell'eclittica (l'angolo di intersezione del piano dell'orbita terrestre con l'equatore celeste) → equinozi, solstizi
Ha introdotto la meridiana (orologio solare)
E’ il fondatore della cartografia (disegnò l'intera terra, vista come un disco circondato da un Oceano)
Ha introdotto il termine “Arché” (unità che sta sotto tutte le cose) nella filosofia
Opera principale: Sulla natura.

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Come fa il fuoco a venire dall’acqua?
Seguendo Talete, anche Anassimandro considerava l'acqua un elemento fondamentale.
Per es., l'origine degli animali e degli stessi esseri umani (prima squamosi) avrebbe avuto luogo dal mare (dai pesci, in particolare) e dalle zone umide della Terra (→ primo evoluzionista!)

Ma come si può concepire che dall'acqua derivi il fuoco?
(E comunque: perché non il contrario?)

“E' chiaro che avendo osservato il reciproco mutamento dei quattro elementi, Anassimandro ritenne giusto di non porne nessuno come principio, ma qualcosa d'altro”. (Simplicio)

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Ma cos'è quel quid che non è nessuno dei contrari e da cui tutti i contrari vengono?
L'arché è l'ápeiron
(apeiron: a =senza peras=confine), principio materiale, illimitato (quantità) e indeterminato (qualità), nel quale stanno tutte le cose mescolate indistintamente tra loro.
Una pura materia indifferenziata.
Un super-elemento









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Il primo frammento della storia della filosofia
Principio degli esseri è l’àpeiron...
da dove infatti gli esseri hanno l’origine, là hanno anche la dissoluzione, secondo necessità:
poiché essi debbono pagare [l’uno all’altro]
la pena e l’espiazione dell’ingiustizia,
secondo l’ordine del tempo













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Cosmogonia: come ha avuto origine il mondo?
Dalla materia primordiale si separano elementi opposti. Il caldo si dispone verso l'esterno, separandosi dal freddo. Lo stesso accade con il secco e l'umido.
Tutte le cose ritornano infine all'elemento da cui erano state originate (→ successione infinita di mondi →  probabilmente esistono altri mondi)
Per esempio, i fossili dimostravano che piano piano il fuoco avrebbe consumato tutta l'acqua e quindi prima o poi il nostro mondo sarebbe finito. Infatti anche il fuoco, senza il suo contrario, sarebbe dissolto. (→necessaria compresenza dei contrari)








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Come si separano le cose dall'àpeiron?
La nascita delle cose non avviene per alterazione o trasformazione del principio elementare (arché), ma per distacco: a causa dell'eterno movimento, coppie di contrari (a cominciare da acqua e fuoco) si separano.
C'è dunque una forza, un continuo movimento a vortici, delle spirali interne all'àpeiron.







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L’inventore della cartografia
Anassimandro è il primo cartografo della storia.
Per un cartografo è ovvio: i segni che si stagliano sul foglio bianco a definire paesi, coste, confini (e dunque delimitano) possono essere tracciati solo perché c'è lo sfondo: tolto lo sfondo (l’àpeiron), è tolto anche il segno che questo contiene (il finito).












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In volo con Anassimandro: la cosmologia
Se la cosmogonia è il discorso sull’origine del mondo, la cosmologia è il discorso su come è fatto il mondo, su quali sono le sue leggi. Per Anassimandro, la Terra è al centro, tutta circondata dall'acqua. Al di sopra c'è il vapore prodotto dal riscaldamento dell'acqua operato da un fuoco che originariamente abbracciava ogni cosa. L'evaporazione dell'acqua aumentò il volume del vapore d'acqua che fece esplodere l'involucro di fuoco, producendo le stelle, il Sole, e la Luna.
L’Universo è composto di cerchi concentrici, il più esterno dei quali è il Sole, quello intermedio la Luna e il più interno le stelle;
la Terra, cilindrica, rimane sospesa al centro senza poggiare su nessun supporto materiale, perché, trovandosi a uguale distanza da tutte le parti, non è sottoposta ad alcuna sollecitazione.
-->Mentre per Talete la terra galleggiava nell'acqua, ora viene ipotizzato un equilibrio di forze. La Terra è senza sostegno!

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E ora un po' di filosofia a partire dal frammento di Anassimandro...
C'è una legge. C'è un'infrazione
Nell'àpeiron c'è giustizia e unità (movimento, ma con un ritmo unitario). Dunque se ci si separa si infrange la legge→ ingiustizia.
Ma separarsi significa esistere.
L'esistenza è dunque una colpa? C'è un peccato originale?
Per i greci no. La vita è tragica, ma non c'è mai obiezione alla vita (a meno che non ci siano infiltrazioni orfiche in Anassimandro).
“L'uno all'altro”  l’ingiustizia forse è degli opposti tra loro…





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…L’uno all’altro
Tenendo presente come esempio l’amministrazione della giustizia nella polis e l’importanza del bene comune, una possibile analisi del frammento porta anche a dire che il tempo è il giudice del tribunale. (Il tempo interviene a regolare la lotta dei contrari).
L'ingiustizia è la pretesa di ogni cosa di sostituirsi al suo contrario, di sussistere in assenza del suo opposto.
L'ingiustizia è non comprendere e/o non rispettare i limiti (o, se vogliamo, l'individualismo).
La legge è la necessaria coesistenza degli opposti?




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Talete --> Anassimandro
Rispetto a Talete, l’operazione di astrazione in Anassimandro è maggiore perché l'arché non è immediatamente osservabile
L'àpeiron è un'ipotesi prettamente razionale. Si Gli occhi sono gli occhi della mente, che non immagina (mentalità mitica) ma osserva e ragiona andando anche al di là del sensibile. (Si va verso l'intelligibile)




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ANASSIMENE
(Mileto, 586 a.C. – circa 525 a.C.)
Astronomo, discepolo di Anassimandro. Considerato dagli antichi l’esponente più rappresentativo della “scuola” di Mileto.
Anche a lui viene attribuita un’opera dal titolo Sulla natura.
La sua cosmologia prevedeva la Terra come una superficie piatta, fluttuante nell'aria. Il Sole e le stelle erano nati dalla Terra.
Ci è pervenuto un frammento:
Come l'anima nostra, che è aria, ci sostiene, così il soffio e l'aria circondano il mondo intero

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L’aria (pneuma) è l’arché Sostanza naturale, illimitata, eterna, determinata, in perenne movimento
Due esperienze:
L’uomo si percepisce come soffio vitale
Con la bocca larga, l'aria esce calda, mentre con la bocca stretta esce fredda
Due esigenze:
L’arché deve essere determinato
Occorre spiegare il processo che va dall’unità alla molteplicità









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Rarefazione e condensazione
Talete aveva compiuto un percorso parziale: dalla molteplicità all’unità. Ma come si spiega il processo inverso? Anassimandro aveva pensato ad un movimento a vortice che produceva il distacco dall'àpeiron.
Anassimene affronta il problema esplicitamente, con razionalità “scientifica” e con un maggiore “materialismo”: sono i movimenti meccanici di rarefazione e condensazione a determinare l'aspetto delle cose. Diventando più calda, l'aria rarefatta si trasforma in fuoco; diventando più fredda, essa si condensa e si trasforma gradualmente in vento, nuvole, acqua, terra e pietra.  Le differenze qualitative del visibile sono mutamenti quantitativi di un principio primo unitario e invisibile.

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Anima del mondo?
L'universo viene concepito come un gigantesco organismo vivente e unitario che respira l'aria in cui è immerso, e il respiro stesso è la sua vita e la sua anima.
--> Forse non siamo così lontani dal concetto di “spirito”.
--> Con aria si deve forse intendere “principio della vita”.
Qualcuno ha azzardato anche con “mente dell'universo”, “pensiero” o “intelligenza”.
Altri hanno proposto di vedere l’aria come metafora del linguaggio, che esce dalla nostra bocca.
Dunque l'aria non è un elemento materiale?
Oppure è il quinto elemento, l'etere?
Rimaniamo qui: l’aria è il soffio vitale da cui tutto si genera.
Come l'anima nostra, che è aria, ci sostiene, così il soffio e l'aria circondano il mondo intero

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Talete-Anassimandro -->Anassimene
L'aria è un passo indietro in termini di astrazione? Sembrerebbe di sì, rispetto all'àpeiron che forse a Anassimene sembrava essere un concetto definito in negativo. Ma occorre fare almeno tre considerazioni:
1. C'è un'esigenza di rigore razionale: spiegare con una causa chiara il processo dinamico di produzione del molteplice.
2. Il termine greco che indica la vita è psyché (anima), che in origine significava proprio "soffio vitale". L'aria è soffio vitale (pneuma), principio vivificatore da cui originano tutte le cose. L'aria ne è l'aspetto più visibile. Lo spirito del mondo.
3. I successori si riferiscono a Anassimene come il modello del pensiero ionico. (Probabilmente va considerato come il campione delle spiegazioni razionali.)


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Piccolo questionario di autoverifica
1. GRECIA E FILOSOFIA
-Dove e quando è nata la filosofia?
-Quali sono le principali caratteristiche che diversificano la nostra cultura da quella della Grecia antica?
-Qual è il significato etimologico di filosofia?
-Da cosa nasce la filosofia?
2. TALETE
-Cos’è l’archè e qual è l’archè per Talete?
-Perché Talete è considerato il primo filosofo?
-Che caratteristiche ha l’archè di Talete?
3. ANASSIMANDRO
-Qual è l’archè per Anassimandro e in cosa si differenzia da Talete?
-Anassimandro parla del nascere e morire dei contrari dall’àpeiron secondo necessità espiando l’ingiustizia secondo l’ordine del tempo. Cosa significa secondo te questa frase?
4. ANASSIMENE
- Qual è l’archè per Anassimene?
- Da Anassimandro a Anassimene c’è un regresso in termini di astrazione?
- In che senso con la scuola ionica nasce, oltre alla filosofia, anche la scienza e perché in particolare con Anassimene?

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ESSERE / DIVENIRE
(That’s the Question!)
Il divenire è l’assumere una qualità o una condizione diversa dalle precedenti.
Per l’uomo greco libero da condizionamenti mitologici doveva essere davvero fonte di grande thauma l’osservazione che dal seme nasceva un albero.
Il divenire si oppone a “ESSERE” (che permane)
-Per Talete l’essere è l’acqua e il divenire si spiega con la trasformazione dell’acqua
-Per Anassimandro l’essere è l’àpeiron e il divenire si spiega attraverso il movimento per vortici che creano il distacco dei contrari dall’àpeiron
-Per Anassimene l’essere è l’aria e il divenire si spiega attraverso il meccanismo di rarefazione e condensazione dell’aria



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Piccolo vocabolario
filosofia
filosofo
storia della filosofia
cosmologia
cosmogonia
trascendenza/immanenza
panteismo
essere/divenire
uno/molti
metafisica
lògos
determinismo/finalismo
eziologia
riduzionismo
monismo
astrazione
ontologia
ilozoismo
archè
intelligibile (o intellegibile)
qualità/quantità

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