L'EPOCA DEI SOFISTI E DI SOCRATE
Abbiamo brevemente ripassato i filosofi sofisti e Socrate. Per l'approfondimento andare alle pagine di questo stesso blog alle lezioni di dicembre del 2014 (a partire da qui: I sofisti: Protagora)

Età di Pericle. Epoca di vittorie militari e delle istituzioni democratiche.
Sofista significa “sapientissimo”
Erano pedagoghi e insegnanti di filosofia e retorica a pagamento. Cosmopoliti (tutti stranieri). Alcuni nomi: Antifonte (famoso tra i logografi), Lisia (il più bravo), Protagora e Gorgia (i più filosofi).
Per i sofisti la virtù (aretè) non è più quella militare e aristocratica. La virtù si fonda sul sapere globale. È’ insegnabile a tutti e serve ad avere successo nella vita pubblica della polis. (Le giurie erano formate dal popolo e non c'erano avvocati).
In generale possiamo dire che è più importante la forma del contenuto: la retorica.

(Abdera 486 a.C – 410 a.C.)
Due suoi famosi frammenti:
1. Sul relativismo:
L'uomo è misura [mètron] di tutte le cose
2. Sull'agnosticismo:
Riguardo agli dei, non ho la possibilità di accertare né che sono né che non sono
Se una verità oggettiva non c'è, nella polis c'è comunque il criterio della maggioranza
I sofisti: GORGIA
(Leontini 484 a.C. - Tessaglia 375 a.C)
Dal relativismo si passa al nichilismo:
L'Essere non è; se fosse non sarebbe conoscibile; se fosse conoscibile non sarebbe comunicabile
Una verità oggettiva non c'è → criterio del singolo
La parola, liberata dalla pretesa di verità, può tutto
[Un approfondimento lo trovi in questo stesso blog cliccando qui: Gorgia]
SOCRATE
(Atene 469 a.C - 399 a.C)
Conosci te stesso
So di non sapere
Figlio di uno scultore e di una levatrice, fu un uomo normale, semplice, senza desideri di potere o notorietà. Non direttamente impegnato in politica anche se di posizione aristocratica
Non ha scritto nulla.
Era bruttissimo, piccolo, tarchiato, vestiva sempre con lo stesso chitone e non si lavava → C’è un deciso cambio nella concezione della virtù! (l’ideale era “bello e buono”).
Passava il tempo nell'agorà a parlare con gli amici (alcuni lo aiutavano economicamente).
Maieutica: come la madre aiutava le donne a partorire il loro bambino, così Socrate aiutava gli uomini a partorire la loro verità. Ma Socrate è sterile (di sapienza).
La maieutica (=arte del far partorire) portava alla luce le conoscenze implicite dei suoi interlocutori.
La verità è una qualità naturale, innata (immanente) in tutti gli uomini. Basta saper usare la ragione all'interno di un dialogo. La maieutica è un invito a ragionare.
[Un approfondimento lo trovi in questo stesso blog cliccando qui: Socrate]
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