giovedì 9 aprile 2015

2 aprile 2015 - La discussione post lezione 10

Dopo la lezione su Platone, come spunto iniziale per la discussione, siamo partiti dalla descrizione che Platone, nel mito di Er (Repubblica, X), offre del momento in cui le anime debbono reincarnarsi in un corpo mortale. Ecco il testo:



















Parole della vergine Lachèsi, figlia di Anànke:

“Anime, che vivete solo un giorno, comincia per voi un altro periodo di generazione mortale, portatrice di morte.

Non vi capiterà in sorte un dàimon, ma sarete voi a scegliere il dàimon.

E chi viene sorteggiato per primo scelga per primo una vita, cui sarà necessariamente congiunto.

La virtù è senza padrone e ciascuno ne avrà di più o di meno a seconda che la onori o la spregi.

La responsabilità è di chi sceglie; il Dio non è responsabile”.


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La lettura di questo testo ha dato vita ad una serie di domande da cui poi è partita una discussione. Le domande sono le seguenti:



1. Non esiste il destino? (Juan)

2. Perché le anime vivono un solo giorno? (Andrea)

3. Se tu ti scegli una vita, sarai necessariamente congiunto a questa? (Federico)

4. Se il Dio non è responsabile, di che cosa è responsabile il Dio? (Claudio, Andrea, Pamela)

5. Il fatto che la scelta è rimessa all'anima è assimilabile al libero arbitrio? (Paolo)

6. Ci sono delle vite in cui la virtù non basta? (Donatella)

7. L'anima può essere generatrice o portatrice di morte? (Lilly)

8. C'è una vita dopo la morte? E se sì, è consapevole della vita precedente? (Valentino)

9. L'anima vuole dare la colpa a Dio? (Elisabetta)


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Solitamente, la discussione che segue le domande non porta il gruppo a trovare delle risposte, ma altre domande e altri spunti di riflessione. Questa volta, però, è sembrato che l'orientamento generale portasse a dire che la libertà per gli esseri umani si può intravvedere:

1. nel momento in cui siamo colti da una sorta di consapevolezza e dentro di noi si sente, e poi si dice: "preferirei di no", di fronte ad una scelta;

2. nel momento che precede il contenuto di una scelta, nell'esperienza quasi astratta della possibilità, prima che la possibilità si realizzi in un modo o in un altro.

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