Ecco i tre testi:
Copernico ha rovinato l'umanità, irrimediabilmente. Ormai noi tutti ci siamo a poco a poco adattati alla nuova concezione dell'infinita nostra piccolezza, a considerarci anzi men che niente nell'Universo... Storie di vermucci ormai, le nostre.
(Luigi Pirandello)
Da Copernico in poi, non più l'universo, ma solo la terra è la dimora della vita.
(Hans Jonas)
Sono tanto semplici gli uomini, e tanto obediscano alle necessità presenti, che colui che inganna troverrà sempre chi si lascerà ingannare.
(Niccolò Machiavelli)
Dopo la lettura di questi testi c'è stata la consueta lunga discussione. Tendenzialmente e sinteticamente si è quasi convenuto che:
- la prima frase mette l'accento su ciò che la rivoluzione copernicana ci ha tolto (il privilegio di essere al centro dell'Universo e la sua parte più importante);
- la seconda frase pone l'accento su ciò che la rivoluzione copernicana ci ha dato (la responsabilità diretta di aver cura della nostra esistenza e del nostro destino);
- la terza frase mette in evidenza, forse con cinismo o forse come diretta conseguenza dell'essere artefici del nostro destino, che gli uomini, nella vita concreta e terrena, si trovano in situazioni politiche.
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